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Impossibile non aver ascoltato o cantato una delle sue canzoni. Un titolo su tutti: “Champagne”. Ma sono innumerevoli i suoi successi, brani sempreverdi che hanno fatto la storia della musica italiana e che ormai sono entrati nella nostra cultura popolare. Salvatore De Pasquale, in arte Depsa, ha scritto più di tremila canzoni. Almeno cinquecento ne ha pubblicate, molte delle quali cantate dagli interpreti più amati della musica italiana: Adriano Celentano, Peppino di Capri, Toto Cutugno, Raffaella Carrà, Anna Oxa, Fiordaliso, Albano e Romina, Fred Bongusto e Ricchi e Poveri. Con molti di loro ha partecipato al Festival di Sanremo, vincendolo nel 1976 con “Non lo faccio più” cantata da Peppino di Capri. Celebri anche i brani scritti per lo Zecchino d’Oro. Fra le canzoni più famose da segnalare “Champagne“, “Gli amori“, “ Il sognatore“ , “La panchina“ e tante altre che gli hanno fatto vendere più di 15 milioni di dischi nel mondo come autore dei testi e delle melodie. Quando si tratta di musica si firma sempre Depsa (una fusione di cognome e nome) ma Salvatore de Pasquale, scritto per esteso, è anche autore televisivo e lo troviamo in decine di trasmissioni in onda su Rai e Mediaset. Firmate da lui molte edizioni di “Scherzi a Parte”, “La Corrida”, “Buona Domenica”, “Domenica In”, “Stranamore”, “Matricole” e lo stesso “Festival di Sanremo”. Un personaggio così eclettico non poteva mancare ad uno degli appuntamenti del Rotary Club Perugia Est dedicati, in quest’anno rotariano, al mondo dell’arte. L’incontro si è svolto la sera di giovedì 25 marzo 2010 nelle sale della “Rosetta” nel centro storico di Perugia. De Pasquale ha intrattenuto i soci con l’ascolto di vecchi successi e brani inediti e con la lettura di alcuni fra i suoi testi più belli recitati per l’occasione dall’attore Walter Corelli. I brani sono contenuti nel suo ultimo lavoro “Canzoni da leggere e poesie da ascoltare” che presenta una raccolta di brani sempreverdi e inediti interpretati dallo stesso Depsa e un libro con decine di testi da leggere ed apprezzare da un punto di vista prettamente poetico. L’opera è dedicata al premio nobel Rita Levi Montalcini di cui Salvatore De Pasquale ammira il principio “È più importante aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita” Condividi