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PERUGIA - La chiusura della fortunata Stagione di Prosa del Teatro Cucinelli di Solomeo, queesta sera, domenica 28 marzo, alle 21 è affidata a Giovanna Marini, signora della ribellione e della musica e a Umberto Orsini, indiscusso protagonista della scena teatrale italiana. I due artisti si confrontano sui versi di Oscar Wilde, grande poeta della letteratura di tutti i tempi, in Ballata del Carcere di Reading. Lo spettacolo è stato accolto, a tre anni dal suo debutto al Festival di Asti, con un successo di critica e di pubblico inaspettato. È un canto di bellezza e desiderio, rabbia e dolore, che colpisce per semplicità; la sua forza riesce a dar vita a un recital capace di intrecciare musica, canzoni e parole in una testimonianza di dolore che è al contempo inno alla bellezza, atto di amore, ma anche una forte denuncia. La regia “sobria, misurata e intelligente”di Elio De Capitani, è fatta di geometrie, ombre e luci che simboleggiano un viaggio mentale e un cammino profondamente religioso di meditazione sui mali del mondo e sulla redenzione in forma di ballata che è lamento poetico ed esistenziale al tempo stesso. Il testo, scritto da Wilde durante il suo internamento nel carcere di Reading con l’accusa di sodomia, narra, la storia dell’impiccagione di un giovane detenuto colpevole di aver ucciso la propria amante. Oscar Wilde aveva una relazione con Alfred Douglas, secondogenito ventenne del marchese di Queensberry; il marchese cercherà in tutti i modi di recuperarlo, strappandolo alla relazione con Wilde, per consegnarlo alla dignità del matrimonio e alla perpetuazione del casato. Ma la coppia è inseparabile: sono sempre insieme ovunque, pranzano e cenano insieme, sotto gli occhi di tutti, vanno a teatro, al music-hall, viaggiano, urtando oltremodo la società e in primo luogo il marchese, il quale provoca Wilde in pubblico accusandolo di “atteggiarsi a sodomita”. Ricordiamo che l’Inghilterra di fine ‘800 puniva quel, peraltro non infrequente, peccato d’amore con la pena di morte. Aizzato da Alfred, Wilde fa causa al marchese per diffamazione. La causa si risolve con un’inversione dei ruoli e l’accusato si farà accusatore. Tutti si aspettano una fuga di Wilde in Francia, ma viene arrestato, non tanto perché il poeta voglia andare in fondo al proprio destino, ma perché al momento della partenza rimane bloccato in un albergo per insolvenza, a causa di spese smodate dell’incontenibile Alfred Douglas, miglior alleato involontario dell’odiato padre. Giudicato colpevole, Wilde viene incarcerato a Reading dove scriverà De Profundis, una lunga lettera mai spedita a Alfred Douglas, e La Ballata del carcere di Reading, che verrà pubblicata anonima con la sigla C.3.3., il numero di matricola che Wilde ebbe da carcerato. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E’ possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it. Condividi