ROMA - Due Corti federali americane, in Oregon e in Kentucky, hanno ammesso nei mesi scorsi la possibilità di azioni legali contro il Vaticano per dei casi di abusi sessuali, sulla base - sostengono gli avvocati in Oregon - che i preti nel mondo sono "impiegati" del papa e per questo lui ne è responsabile. Lo riferisce l'edizione online del Washington Post. Il Vaticano - scrive il giornale americano - ha fatto ricorso alla Corte Suprema Usa per fermare il procedimento in Oregon. Intanto gli avvocati di entrambe le parti hanno incontrato due settimane fa a Washington dei funzionari governativi che potrebbero avere un ruolo determinante se il Vaticano - considerato un Paese straniero immune dalle azione legali - dovesse risultare parte in causa in un procedimento americano.
Il via libera della Corte d'appello del Kentucky a un'azione legale contro la Santa Sede risale al novembre 2008, quando per la prima volta allo Stato Vaticano non venne garantita dagli Usa l'immunità sovrana sancita dal Foreign Sovereign Immunities del 1976. Il caso riguarda una denuncia contro il Vaticano e la diocesi di Louisville in Kentucky presentata da tre uomini che sostengono di esser stati molestati quando erano chierichetti e che accusano la Santa Sede di aver per decenni insabbiato la piaga della pedofilia. L'azione legale dell'Oregon è stata invece intentata nel 2002 da un uomo di Seattle che sostiene di essere stato molestato, quando era bambino, da un prete morto nel 1992. L'ultimo atto risale al marzo 2009, quando la Corte d'appello diede luce verde alla presunta vittima che intendeva portare in giudizio il Vaticano, l'arcidiocesi di Portland e l'arcidiocesi di Chicago, accusandoli di aver trasferito di sede in sede il reverendo Andrew Ronan, pur sapendo che aveva commesso ripetuti atti di pedofilia.
VATICANO, DANNI MA AUTORITÀ NON INDEBOLITA
di Elisa Pinna - Ansa
La Chiesa cattolica é consapevole che sullo scandalo dei preti pedofili si gioca la propria "credibilità morale". Per questo riconoscere gli abusi, anche se avvenuti decenni addietro, e "farne ammenda nei confronti della vittime è "il prezzo del ristabilimento della giustizia". Detto ciò, il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in una lunga riflessione per la Radio Vaticana, rivendica la linea scelta e l'efficacia delle misure adottate. Gli attacchi dei media di questi giorni hanno "provocato indubbiamente danni"; tuttavia, l'autorità del Papa e l'impegno della Congregazione per la Fede contro gli abusi sessuali sui minori non ne escono "indeboliti" ma "confermati".
S'intitola "Alla vigilia della Settimana Santa" il commento che padre Lombardi affida ai microfoni dell'emittente della Città pontificia. Dopo le smentite dei giorni scorsi alle rivelazioni di alcune delle testate più importanti del mondo, dal New York Times al Der Spiegel, è il momento di fare il punto, di offrire un'analisi più articolata. Senza minimizzare. Tutt'altro. "Non è una sorpresa", ammette il religioso, l'accanimento dei giornalisti. "L'argomento è di natura tale - osserva - da attirare di per sé l'attenzione dei media , e il modo in cui la Chiesa lo affronta è cruciale per la sua credibilità morale".
In realtà, si tratta di casi "avvenuti generalmente diverso tempo fa, anche decenni addietro, ma riconoscerli e farne ammenda nei confronti delle vittime è il prezzo del ristabilimento della giustizia e di quella 'purificazione della memoria' che permette di guardare con rinnovato impegno, e insieme con umiltà e fiducia al futuro". Il gesuita ricorda i "segnali positivi venuti da diverse conferenze episcopali, vescovi e istituzioni cattoliche di vari Paesi nei diversi continenti", così come le "direttive per la corretta gestione e la prevenzione degli abusi, ribadite, aggiornate e rinnovate in Germania, Austria, Australia, Canada e così via".
In particolare, poi, padre Lombardi si sofferma sulla "buona notizia" arrivata dal rapporto annuale della Chiesa Usa sull'applicazione delle norme anti-pedofilia, che ha mostrato un calo nell'ultimo anno del 30% dei casi segnalati. "Senza entrare in altri dettagli - prosegue il portavoce vaticano - si deve riconoscere che le misure decise e in corso di attuazione si stanno manifestando efficaci". "La Chiesa negli Stati Uniti - conclude - ha preso la buona strada per rinnovarsi". Intanto l'attuale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, William Levada, afferma, in un'intervista ad una tv canadese, che la linea nel trattare i casi di preti pedofili è "di essere il più compassionevoli possibile ma anche fermi e chiari quanto necessario".
"Con umiltà e con fiducia, in spirito di penitenza e di speranza, la Chiesa entra ora nella Settimana Santa e domanda la misericordia e la grazia del Signore che soffre e risorge per tutti", conclude la sua riflessione il portavoce vaticano. E domani, durante la Messa delle Palme presieduta dal Papa in piazza San Pietro, si pregherà - è annunciato nel libretto delle cerimonie - "per i giovani e per coloro che si adoperano per educarli e proteggerli, affinché possano crescere in generosità nel loro servizio a Dio e alla società".
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