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PERUGIA - ''Apprezziamo l'intento positivo con cui e' stata fatta la nuova norma, ma solo in questo modo non si risolvono i gravi problemi economici che affliggono il settore. Mettiamo sempre piu' paletti e ci dimentichiamo che manca invece l'elemento fondamentale, ovvero che al momento non c'e' lavoro''. Lo ha affermato Massimo Calzoni, presidente di Ance Perugia, nell'ambito dell'incontro svoltosi stamani a Perugia e voluto dall'associazione a poche settimane dall'entrata in vigore della nuova Legge Regionale in materia di lavori pubblici e di regolarita' contributiva. Aperto alle imprese edili associate, alle Amministrazioni appaltanti e ai professionisti che operano sul territorio regionale, ha suscitato interesse, anche perche' con la nuova disciplina regionale dei lavori pubblici e norme in materia di regolarita' contributiva (L.R. n. 3/2010) vengono introdotte problematiche che in alcuni casi rappresentano delle innovazioni profonde e che sono state trattate dai relatori presenti. Per Stefano Pallotta, presidente di Ance Umbria ''la crisi e' sempre piu' grave e l'immobilismo non aiuta, ma servono misure urgenti. La dura realta' e' che siamo in presenza di una riduzione drastica delle risorse destinate ai lavori pubblici e, in particolare, dobbiamo registrare una vera e propria emergenza nelle infrastrutture''. Il presidente regionale ha sottolineato inoltre ''il mercato dei piccoli lavori pubblici, quelli al di sotto di 1 mln di euro sta andando a picco. Si verifica il gravissimo fenomeno della concorrenza anomala nelle gare anche di modesto importo, con centinaia di concorrenti che a volte offrono ribassi sconsiderati e non rispettosi dei reali costi di produzione, finalizzati alla acquisizione ad ogni costo della commessa. Infine, la misura dei ribassi registrati, desta non poche preoccupazioni''. ''Sulla nuova legge regionale - ha affermato Pallotta - l'aspettativa degli operatori del settore era di una elaborazione legislativa di ampio respiro, dalla programmazione delle risorse ad una vera semplificazione, dalla incentivazione dell'utilizzo degli strumenti innovativi, ad una concreta standardizzazione dei comportamenti e della attivita' contrattuale delle stazioni appaltanti che operano nel territorio, senza tralasciare la previsione di specifici incentivi finalizzati a stimolare i processi di aggregazione tra imprese. Su questi aspetti ci sembra di poter dire che il disegno di legge non riesce a soddisfare tutte le aspettative''. ''Piu' che entrare nel merito dei criteri con cui vengono elaborate le leggi - ha concluso Calzoni - sono convinto della necessita' di una pubblica amministrazione che, con uno spirito di servizio ancora piu' marcato, riesca ad aumentare la sua funzione di committenza anche per selezionare le imprese del nostro sistema produttivo''. Condividi