MARSCIANO - Il sequestro, da parte dei carabinieri del Noe, dei laghetti di Sant'Elena e Papiano realizzati per evitare il tracimamento degli invasi al servizio del depuratore zootecnico di Olmeto, "cade in un momento delicato della vita del Paese, ossia immediatamente a ridosso delle elezioni regionali": così affermano in una nota congiunta i gruppi consiliari di maggioranza marscianesi, Partito Democratico, Proposta Marsciano e Sinistra e Libertà, che non nascondono la loro preoccupazione per il fatto che su questa vicenda possano svilupparsi delle speculazioni politiche. "Ci auguriamo - scrivono infatti - che la responsabilità di tutti, forze politiche e soggetti sociali, eviti la strumentalizzazione di tali fatti, tanto più che occorre attendere il pronunciamento del magistrato competente rispetto alla motivata richiesta che l’Amministrazione si accinge a fare per chiedere di rivedere il provvedimento di sequestro", aggiungendo l'auspicio per "un rapido chiarimento della vicenda che consenta un rapido dissequestro non solo come garanzia nel caso di ulteriore copiose piogge che determinerebbero ulteriore rischio di sversamento delle lagune presso l’impianto di Olmeto, ormai fermo dall’agosto del 2009, ma anche e soprattutto per avviare attraverso la fertirrigazione il rapido svuotamento dei laghetti e il loro ripristino così come previsto dal nostro ordine del giorno... approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 29 gennaio 2010". Nella stessa nota si ricorda anche come, su proposta degli stessi gruppi di maggioranza, 16 settembre 2009 il Consiglio Comunale era stato approvato un ordine del giorno che impegnava, tra l’altro a sollecitare la Regione Umbria a dare indirizzi chiari rispetto alle politiche zootecniche e alle connesse problematiche ambientali; ad attuare gli interventi necessari alla messa in sicurezza dell’impianto, con particolare riferimento agli invasi di stoccaggio delle acque azotate e al successivo totale svuotamento degli stessi; a istituire una commissione tecnica, formata da varie professionalità e tecnici qualificati, per la valutazione di eventuali progetti che prevedessero l’utilizzo dell’area e che avrebbero dovuto comunque tener conto dei vincoli specifici e stretti, dettagliatamente indicati nella delibera stessa, quali l'assunzione di responsabilità gestionale da parte degli allevatori, l'esclusione di oneri finanziari a carico del Comune sia quanto agli investimenti che alla gestione, la garanzia della eliminazione dei problemi di funzionamento dell’attuale impianto, compresi i cattivi odori, in particolare mediante l’utilizzo di processi che producano, oltre al composto, reflui rientranti nei parametri previsti per lo scarico su corpo idrico superficiale, eliminando così i problemi connessi allo stoccaggio delle acque azotate e alla fertirrigazione. Per raggiungere questi obiettivi, si spiega ancora nella nota, la Giunta "ha lavorato su piani paralleli e complementari" per realizzare la bonifica delle lagune, affidando, dopo la verifica di soluzioni tecniche svolte con vari soggetti di valenza nazionale, l’incarico preliminare per l’attivazione di un impianto per il trattamento delle acque azotate stoccate presso le lagune per ottenere un refluo scaricabile in acque superficiali (delibera GM n.94 del 16/03/2010); la costituzione della commissione tecnica previste al punto 3); la proposta di aggiornamento del regolamento di igiene che innalzi la qualità delle stalle e la cui discussione in Consiglio Comunale avverrà subito dopo la definizione del PRG. Alla luce di tutto questo nel comunicato di definiscono pertanto "ingenerose le critiche di immobilismo che sono state ingiustamente rivolte all’amministrazione ed anzi i gruppi di maggioranza rivolgono un plauso al Sindaco e al Vice Sindaco con delega all’ambiente per aver sempre operato in piena coerenza con quanto indicato dal Consiglio comunale". Condividi