PERUGIA - Offrire una piazza virtuale a produttori e consumatori legati al mondo del biologico per sostenere punti di vendita diretta, produzioni tipiche e locali e sane abitudini di alimentazione e' lo scopo perseguito dalla Regione dell'Umbria con il nuovo portale
www.piazzabio.it.
E' stato presentato oggi pomeriggio dal direttore agricoltura e foreste della Regione dell'Umbria, Ernesta Maria Ranieri, e dai soggetti ai quali e' stata affidata l'attuazione del progetto, ovvero il Parco tecnologico agroalimentare dell'Umbria in associazione temporanea con Aiab Umbria, Umbria Biologica, Probio e Menteglocale.
Il portale, attivo da gennaio, e con un numero di contatti in crescita esponenziale (passati da 1.500 a 3 mila al giorno), offre due sezioni principali. Quella dedicata ai produttori consente di rintracciarli attraverso diversi filtri di selezione, ovvero a partire dai loro nomi, dai prodotti, dai comuni o dai comprensori dell'Umbria, con possibilita' di accedere a schede che forniscono numeri di telefono, fax ed e-mail.
La sezione dedicata ai consumatori contiene invece l'elenco di centri cottura, mense scolastiche e gruppi di acquisto solidale presenti in Umbria. Il portale e' anche un modo per aggiornare sulle novita' del biologico, con link a rassegna stampa, normative, consigli degli esperti, buone pratiche e schede dei prodotti. Non manca anche una sezione piu' ludica, che rinvia a fiere e mercati, ricette e galleria fotografica.
Per realizzare il sito sono stati censiti, in collaborazione con le associazioni di riferimento, 252 produttori della regione e sono stati contattati 36 comuni gestori di mense scolastiche, 475 scuole pubbliche e 112 scuole private. L'obiettivo e' di attirare 10 mila contatti al giorno entro l'estate attraverso una campagna di sponsorizzazione in cui rientrano anche l'acquisto di spazi su Google e il ricorso a social network come Facebook.
''Il portale e' una mano tesa al mondo del biologico che da tempo riscuote il sostegno della Regione'', ha detto il direttore Ranieri, che si e' soffermata anche sulle difficolta' del settore. In parte queste sono da ricondurre agli ''approcci contradditori della normativa dell'Unione europea, che, se da un lato sembra mostrare favore per la produzione biologica, dall'altro autorizza l'introduzione di organismi geneticamente modificati''.
E' stato altresi' sottolineato il venir meno dei fattori incentivanti previsti nella programmazione europea 2000-2006. ''Non potendo agire sugli aspetti normativi della produzione - ha detto Ranieri -, con iniziative come il portale ci concentriamo sugli aspetti della commercializzazione, puntando a migliorare la conoscenza dei prodotti, ad ampliare le occasioni di incontro della domanda e dell'offerta e ad aiutare il consumatore a identificare i prodotti con i territori di provenienza''.
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