FOLIGNO - ''Non rientra tra quelle gestite direttamente'' dall'Asl di Foligno ''caratterizzate da requisiti organizzativi ben precisi'' la casa famiglia nel centro della citta' dove la scorsa notte Giovanni Casini ha ucciso il suo compagno di stanza Vittorio Benedetti. Lo ha sottolineato la stessa Azienda sanitaria.
Riferendosi all'appartamento teatro del delitto, la Asl ha spiegato che si tratta di ''un appartamento in affitto in cui oltre all'affittuario, attraverso percorsi non sanitari, risiedevano altre tre persone seguite da molti anni dai servizi'' sanitari.
''Tali persone - ha spiegato ancora l'Azienda sanitaria - non sono ne' interdette, ne' inabilitate e la loro convivenza nell'appartamento e' frutto di una volonta' propria e nota ai rispettivi familiari. Nel corso di questi anni di convivenza non si sono mai verificati episodi di intolleranza ne' comportamenti inusuali, infatti, i due pazienti in questione hanno condiviso l'abitazione in una condizione di supporto vicendevole. Entrambi sono sempre stati seguiti dai nostri servizi come tutti gli altri pazienti che rientrano nel progetto di assistenza domiciliare. Infatti, secondo i protocolli, veniva somministrata loro la terapia farmacologica sempre monitorata, i pazienti venivano sottoposti - ha concluso la Asl - a controlli clinici periodici sullo stato di salute e usufruivano del supporto domiciliare''.
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