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Nei giorni scorsi la Provincia di Perugia ha stabilito di proseguire la collaborazione con Legambiente Umbria per salvaguardare e valorizzare gli ecosistemi del fiume Corno e del Nera in Valnerina, il più importante sistema ecologico della regione Umbria. Il “Progetto Gestione degli Ecosistemi Fluviali dei fiumi Nera e Corno in Provincia di Perugia” è stato presentato dall’associazione ambientalista umbra nel rispetto di quanto previsto dal art. 14 della Legge Regionale n. 15 del 2008 che indica le modalità per avviare con il mondo associazionistico riconosciuto forme di collaborazione per la realizzazione degli obiettivi della programmazione provinciale e regionale e per concorrere a progetti di gestione del patrimonio ittico e degli ecosistemi acquatici, ed è stato accolto dal settore competente della Provincia di Perugia Ambiente e Territorio e successivamente approvato dalla Giunta, riconfermando in tal modo fiducia a Legambiente Umbria in virtù delle esperienze e dei risultati conseguiti nelle precedenti collaborazioni che si sono susseguite negli ultimi 15 anni sul fronte della gestione degli ecosistemi acquatici della Valnerina. “Tutto il territorio della Valnerina, quindi anche i SIC (Siti di interesse comunitario) dei fiumi Nera e Corno - afferma Alessandra Paciotto, Presidente di Legambiente Umbria - rappresenta la scommessa più promettente per il futuro dello sviluppo sostenibile umbro, potendo tradurre i principi generali della Rete Natura 2000 in un modello di gestione e di valorizzazione delle aree protette regionali che faccia coesistere in modo virtuoso la necessità di tutela delle risorse ambientali, storiche e culturali, con le attività economiche, sociali e ludico sportive”. “In questo contesto territoriale - commenta Marco Pippi, responsabile del settore acque di Legambiente Umbria - la gestione degli ecosistemi fluviali concepita tenendo in considerazione tutto ciò che ricade in questo importante contenitore ecologico, diventa strategica per la definizione di modelli di gestione sostenibili e rispondenti alle prescrizioni definite dalla norma comunitaria”. Continua sostenendo che “essenziale sarà riuscire a mettere in pratica il concetto di valore/risorsa in relazione alle capacità disponibili dell’ambiente naturale, dove interessi economici e attività antropiche dovranno sapersi rinnovare ad una modalità di gestione che fa della sostenibilità non solo condizione preminente, ma il valore aggiunto”. Il progetto di Legambiente prevede oltre alla gestione del Tratto No Kill un servizio di vigilanza ambientale con Guardie Ambientali di Legambiente coordinate dal Corpo di Polizia Provinciale in applicazione delle materie di pesca sportiva e fauna ittica, beni ambientali, difesa e gestione idraulica, rifiuti; l’attivazione di un osservatorio scientifico permanete che in tempo reale possa fornire ogni possibile informazione sullo stato generale dell’ambiente acquatico, interventi sperimentali di ripristino e rinaturalizzazione di tratti fluviali degradati e compromessi che hanno causato una perdita evidente della funzionalità fluviale e di biodiversità con il coinvolgimento di tutti i soggetti insistenti sulla risorsa fluviale; la promozione percorsi di educazione ambientale, informazione e animazione territoriale volte alla conoscenza e all’uso sostenibile delle risorse naturali; la promozione di un turismo di qualità, maggiormente attento alla riduzione dei consumi e delle risorse naturali e alla valorizzazione delle risorse culturali e agroalimentari del territorio. Un impegno ambizioso quello che è stato assunto da Legambiente Umbria che, dopo una breve pausa nel 2009, ritorna ad occuparsi dei fiumi della Valnerina ancora con più dedizione e dimostrando così quanto prezioso sia il ruolo svolto dal settore del volontariato e quanto il valore corrisposto. Condividi