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GUBBIO - Successo di pubblico e significativi interventi al seminario svoltosi sabato scorso, 20 marzo, nella sala trecentesca del Comune di Gubbio in Piazza Grande, sul tema “Restauro architettonico: complessità teorica e tecnica esecutiva”, patrocinato, tra gli altri, dalla Provincia di Perugia e dagli ordini degli ingegneri e degli architetti. Una platea gremita e interessata ha seguito gli interventi di accademici, tecnici, e professionisti del settore che si sono misurati sul delicatissimo argomento degli interventi di restauro di palazzi residenziali medievali, consapevoli della necessità di riflettere sulla scienza principe che da secoli organizza lo spazio vivente dell’uomo e di conseguenza sul concetto di recupero. Un evento che dal confronto delle migliori esperienze regionali ed extraregionali sostanzia la riflessione sulla conservazione dell’oggetto architettonico, sulla sua valorizzazione ed il suo riutilizzo che, garantendo la cura e la manutenzione costante dell’opera nel tempo, sappia comunque sempre tenere in debito conto le sue valenze storiche. Ha aperto il direttore del Palazzo del Bargello, Catia Monacelli, dando la cifra della giornata attraverso la citazione dello scrittore inglese di epoca vittoriana John Ruskin, noto per le sue posizioni nei confronti del restauro architettonico: “L'architettura è l'arte di disporre e di adornare gli edifici, innalzati dall'uomo per qualsivoglia scopo, in modo che la loro semplice vista possa contribuire alla sanità, alla forza e al godimento dello spirito”. Il sindaco Orfeo Goracci, dopo aver salutato a nome della città di Gubbio i convenuti, ha rimarcato il ruolo degli amministratori nelle complesse vicende di programmazione urbanistica, citando in maniera ironica una massima di De Carlo: “L'architettura è troppo importante per essere lasciata agli architetti”, addentrandosi nell’importanza della programmazione urbanistica e nelle esigenze di tutela di città come Gubbio, costellata di palazzi antichi e, nello stesso tempo, proiettate in una sempre più complessa modernità, in una regione in cui l’immenso patrimonio storico-artistico e naturalistico rappresenta la linfa vitale del sistema Umbria, caratteristica che la rende tanto preziosa quanto più vulnerabile. L’architetto Raffaello Di Benedetto, ha portato i saluti della Provincia di Perugia, sottolineando come le politiche locali e nazionali siano orientate al rispetto e alla tutela del patrimonio, partendo da preziosi momenti di riflessione e di approfondimento e mettendo in primo piano la cura dei centri storici; Di Benedetto ha inoltre annunciato un piano territoriale in studio presso la Provincia capace di monitorare l’attenzione alle politiche dei centri storici, lo sviluppo sociale e la cura nei confronti dei singoli monumenti, sottolineando il ruolo di città come Gubbio, più vicine di molte altre a queste problematiche a livello territoriale. Il moderatore della giornata, Paolo Micalizzi, docente di Storia della Città e del Territorio alla Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre, ha parlato nel suo saluto di apertura di ‘scienza architettonica’ come ricca e complessa disciplina poliedrica e in continua evoluzione, afflitta dalla problematica della contemporaneità, che inesorabilmente ha ridotto i significati complessi della città, come lo stesso Pasolini vaticinava, parlando di “catastrofe antropologica”, a sottolineare il rischio della veloce trasformazione dei territori e dei paesaggi, ed evidenziando come il tema del restauro si trovi al centro di questa complessità. « La contemporaneità è stata sconfitta – ha proseguito Micalizzi - sul campo dell’urbanistica perché non ha prodotto vivibilità e bellezza a livello dei centri storici: da cui la centralità alle tecniche del restauro che, solo, può restituire senso all’architettura. » L’architetto Alessandro Bazzoffia, curatore del restauro del Palazzo del Bargello, si è addentrato nelle scelte strutturali degli interventi filologici post-sismici di questo prezioso complesso nella costellazione di palazzi storici eugubini. Il programma è proseguito con l’analisi del recupero strutturale del Palazzo dei Priori a Perugia illustrata dall’ingenger Massimo Mariani presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia; quindi si è passati alle fasi di recupero del nobile palazzo dei Trinci a Foligno spiegate dall’ingegner Alfiero Moretti direttore generale del Comune di Foligno. Sempre in mattinata, l’approfondimento sulla significativa esperienza di restauro delle strutture lignee della Loggia dei Nove nel Palazzo pubblico di Siena, da parte dell’ingegner Sergio Biagini. La sezione mattutina è stata quindi chiusa dall’intervento dell’architetto Paolo Ghirelli che ha parlato della rifunzionalizzazione della città storica. Nel pomeriggio Bernardino Sperandio ha fornito validi spunti di lavoro trattando di professionisti e maestranze nell’esperienza di recupero del Palazzo del Governatore a Spoleto, mentre l’architetto Marco Petrini ha descritto magistralmente le fasi di consolidamento e restauro del Palazzo del Pretorio di Gubbio, antica sede del Podestà. In questa consistente giornata di studi il dibattito ha attraversato le tematiche attuali, passando per approfondimenti sui sistemi di reimpiego degli edifici storici nella città contemporanea, argomento di forte attualità approfondito da Mario Pisani docente di storia dell’architettura alla Seconda Università di Napoli. Condividi