PERUGIA - Si fanno chiamare 'Hysterical women' e vengono tutte e quattro da Londra - ma sono di nazionalita' diverse - per esporre allo Spazio Calisti di Perugia 'Matrilineare', una serie di opere di arte contemporanea - disegni, sculture, collage, installazioni, accompagnate anche da performance - il cui filo conduttore e' la relazione della donna con il proprio corpo, in particolare la realta' femminile nascosta.
Le opere - esposte fino al 31 marzo - indagano la condizione della donna d'oggi, con i pregiudizi vecchi e nuovi sul cosiddetto 'sesso debole'. Lo stesso nome del gruppo, 'Hysterical Women', fa riferimento ironicamente a uno di quei pregiudizi, la falsa malattia legata alla sessualita' femminile.
Le quattro artiste - Alexandra Unger, Anna Lewenhaupt, Marcela Iriarte e Maya Berthou, alla mostra di Perugia partecipa come ospite Maria Carmela Milano - hanno selezionato i propri lavori per inserirli in uno spazio sotterraneo suggestivo, racchiuso da volte e delemitato da mura risalenti all'epoca etrusca, a qualche passo da Palazzo Gallenga, sede dell' Universita' per Stranieri, e dalla casa dove venne uccisa la studentessa inglese Meredith Kercher nel novembre 2007.
''E questa mostra - dice l'organizzatrice Simona Calisti, che da una ventina d'anni vive a Roma - e' anche una risposta a un massacro mediatico della citta', la mia citta'. E' una voglia di riscatto quella che mi ha spinto a proporre a queste quattro artiste che lavorano a Londra di venire a Perugia, ora quasi conosciuta per quel tragico evento e non per la sua accoglienza di tanti turisti, di studenti italiani e stranieri, per le sue bellezze''.
Simona Calisti ha in mente altre proposte di arte contemporanea da proporre nel suo Spazio a Perugia ''anche per creare - sottolinea - contatti e sinergie con artisti locali''.
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