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Partito Democratico Todi In questi giorni singoli cittadini e comitati spontanei di residenti sono intervenuti per chiedere spiegazioni ed informazioni sul progetto e sul sito del nuovo depuratore individuato nei pressi dello svincolo della statale per Orvieto, in frazione Porchiano. I consiglieri del Partito Democratico già nel luglio del 2009 avevano presentato un’interrogazione consiliare nella quale chiedevano al Sindaco e alla Giunta di informare il Consiglio e la cittadinanza prima della decisione finale, anche perché il precedente Consiglio comunale aveva individuato una soluzione diversa: il potenziamento dei due depuratori già esistenti a Pantalla e a Pian di Porto–Pian dei Mori. Alla nostra interrogazione non è stata data alcuna risposta, né il Consiglio comunale è stato investito del problema come sarebbe stato opportuno oltreché indispensabile, perché è inaccettabile che i consiglieri non possano esprimersi su un progetto da 8 milioni di euro riguardante tanta parte del territorio comunale e un servizio fondamentale come la depurazione delle acque. Sia ben chiaro: noi siamo convinti che non solo è obbligatorio, ma anche giusto procedere al miglioramento del servizio e alla individuazione di soluzioni innovative per la depurazione, compresa la costruzione di un nuovo depuratore, se ritenuto tecnicamente necessario. Ciò che non accettiamo e contestiamo duramente è il fatto che queste scelte passino sopra la testa della cittadinanza e del Consiglio Comunale, massima istituzione democratica della città. Noi chiederemo ancora una volta che l’argomento venga portato in Consiglio dove siano illustrate le ragioni del cambiamento di linea rispetto alle precedenti discussioni del Consiglio comunale e sia esposto il nuovo progetto nel suo complesso, a cominciare dalle linee di adduzione e dal loro impatto ambientale, fino alle caratteristiche dell’impianto. Questo fatto dimostra ancora una volta quanto l’amministrazione di centrodestra sia distante dai cittadini, chiusa nel suo bunker, ormai anche fisicamente inaccessibile ai cittadini, dopo l’istallazione della porta blindata all’ingresso degli uffici del sindaco e dei suoi collaboratori. Ciò è aggravato dal fatto che si ostacola il lavoro dei consiglieri comunali, il loro diritto di accesso agli atti e che il Presidente del Consiglio condivida la scelta di mortificare il Consiglio stesso. Ma certo non ci arrenderemo. Condividi