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TERNI - Undici spacciatori marocchini di eroina e cocaina indagati, 6 dei quali arrestati e i rimanenti ricercati, costituiscono il bilancio di un'operazione durata oltre un anno compiuta dagli agenti della sezione antidroga della squadra mobile della questura di Terni. I particolari sono stati illustrati stamani, in una conferenza stampa, dal dirigente della mobile ternana, Marco Chiacchiera. L'operazione prese le mosse dopo la morte per overdose di un ternano di 43 anni, il 6 agosto del 2008. Dalle prime indagini risulto' che l'uomo aveva avuto contatti telefonici con un marocchino, poi identificato ed arrestato, e che il maghrebino era a sua volta in contatto con suoi connazionali tutti dediti allo spaccio, che si facevano chiamare con nomi convenzionali italiani (come Fabrizio, Mimmo, Antonio, Francesco e Daniele). I successivi accertamenti hanno portato la polizia a individuare i luoghi dove avveniva lo spaccio, per lo piu' localita' periferiche in zone boscose e, soprattutto, nei pressi del ponte di ferro della ferrovia Terni-L'Aquila. E ''Ponte di ferro'' si chiama l'operazione illustrata oggi. Dalle stesse indagini e' risultato che le dosi vendute in molti casi erano tagliate male tanto che, oltre a quella mortale, dall'agosto 2008 al dicembre 2009 ben otto tossicodipendenti ternani erano andati in overdose, salvati solo dal pronto intervento del personale sanitario. L'attivita' investigativa della polizia ha portato di volta in volta all'arresto di altri marocchini, tra i 21 e i 31 anni. Al termine di questa fase investigativa i pubblici ministeri che hanno coordinato le indagini, Raffaella Gammarota e Massimo Casucci hanno chiesto ed ottenuto dal Gip Maurizio Santoloci l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per undici indagati, eseguita nella giornata di ieri. Di questi, a quattro e' stata notificata nel carcere di Terni dove gia' si trovavano mentre altri due sono stati arrestati a Perugia e Reggio Emilia. Tutti devono rispondere di cessione continuata e in concorso di sostanza stupefacente e, per il caso di overdose mortale, di aver cagionato il decesso a seguito di altro delitto. Le indagini proseguono per arrestare i cinque latitanti. ''Quella portata a termine dalla squadra mobile e' un'operazione importante, una delle piu' complicate vista le difficolta' che solitamente si incontrano in caso di overdose per risalire a chi ha ceduto le dosi'': cosi' il procuratore della Repubblica di Terni Fausto Cardella ha parlato delle 11 ordinanze di custodia cautelare disposte al termine di un'indagine della polizia. ''Pur con tutte le cautele del caso, vista la presunzione di innocenza - ha detto ancora Cardella -, sono compiaciuto della condotta degli investigatori che hanno lavorato con determinazione e capacita', conducendo l'inchiesta in modo eccellente. E' un ulteriore segnale dell'alto livello delle forze dell'ordine nel contrastare la lotta allo spaccio di droga nel territorio. Un fenomeno che oggi - ha concluso il procuratore - sta diventando sempre piu' composito''. Condividi