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Trent'anni di storia di Perugia raccontata dalle immagini di chi l'ha vissuta attraverso il mestiere di fotografo: è l'idea alla base della mostra ''Fotoreporter, Perugia 1978-2010'' allestita a palazzo Della Penna fino al 16 maggio. L'esposizione è stata presentata oggi in anteprima alla stampa dall'assessore comunale alla cultura Andrea Cernicchi. La mostra propone un percorso a ritroso nel tempo con 279 scatti di Giancarlo Belfiore, Pietro, Gian Matteo e Tommaso Crocchioni, Marco Giugliareli, Stefano Medici e Roberto Settonce. Il materiale è stato messo a disposizione con la collaborazione dei quotidiani Corriere dell'Umbria, Il Giornale dell'Umbria, Il Messaggero e La Nazione e Ansa. L'apertura al pubblico è prevista questo pomeriggio. L'iniziativa, come spiegato da Alberto Mori, che ha curato l'esposizione insieme ai giornalisti Federico Fioravanti e Alvaro Fiorucci, si colloca nel solco narrativo inaugurato tre anni fa con la mostra delle foto di Perugia tra Ottocento e Novecento del fondo Tilli-Giugliarelli a cura di Alberto Grohmann, ma ''consente ora di confrontarsi con una dinamica ancora viva e pulsante''. Lo ''sguardo migliore'', suggerito stamani da Fiorucci, è quello ''complessivo'', come se i tanti scatti componessero ''una fotografia sola, in cui la città può specchiarsi in se stessa riconoscendo le sue linee di sviluppo in tutti i settori''. La coincidenza con i trent'anni dell'apertura del telegiornale regionale Rai, risalente al 1979, spiega l'appendice costituita da un filmato di un'ora e mezzo che propone 180 servizi selezionati dalla sede perugina. Le foto esposte in sei sezioni (fatti, costume, grandi lavori, cultura e spettacolo, cronaca nera e sport) e raccolte in un catalogo edito da Futura, sono anche ''un modo per rendere omaggio alle persone che ci fanno nutrire di immagini, artisti narratori di solito in secondo piano, malgrado risultati di grande poetica e qualità'', come sottolineato dall'ideatore della mostra, l'assessore Cernicchi, che ha tra l'altro firmato l'immagine di apertura che ritrae i fotografi di cronaca aderenti all'iniziativa. A esprimere il loro pensiero è stato Marco Giugliarelli, ringraziando per l'opportunità di vedere trasformato ''un lavoro che di solito dura un giorno e che diventa opera d'arte grazie alla dimensione collettiva del racconto''. Condividi