PERUGIA - Le sfide si affrontano con l’unità di intenti. Con questo spirito la FSI (Federazione Sindacati Indipendenti) ha aperto la giornata di convegno di oggi dal titolo “ OPERATORE SOCIO SANITARIO - LE NUOVE FRONTIERE DEL RUOLO TRA ETICA E NORMATIVA “L’O.S.S. è una risorsa Costruiamo un nuovo futuro” presso il Park Hotel di Ponte San Giovanni di Perugia. E’ con questo spirito che la FSI, sta lavorando al progetto relativo alla figura degli Operatori Socio Sanitari. Un progetto ambizioso e lungimirante che punta ad una maggiore dignità del lavoro per gli OSS di tutto il territorio nazionale.
Stefano Castagnola e Paride Santi, rispettivamente Segretario Nazionale e Coordinatore Nazionale della FSI hanno snocciolato le linee guida del progetto.
Le linee guida, che divengono a tutti gli effetti traguardi da raggiungere, sono sei:
riconoscimento di un’unica figura professionale degli OSS su tutto il territorio nazionale;
mansioni, funzioni e ruoli unici e chiari su tutto il territorio nazionale;
percorsi formativi di qualificazione professionale unici e uniformi nei tempi, nell’accesso e nei contenuti su tutto il territorio nazionale;
ottenimento della garanzia dell’aggiornamento professionale continuo anche attraverso l’integrazione degli OSS nel programma di educazione continua in medicina (ECM);
raggiungimento di una categoria superiore degli OSS attraverso un differente e più adeguato trattamento contrattuale,
riconoscimento per gli OSS delle indennità contrattuali, sempre attraverso ad un differente trattamento contrattuale.
Bonazzi Castagnola e Santi sono stati chiari: “La figura dell’Operatore Socio Sanitario - hanno sottolineato i rappresentanti della FSI - vive oggi, come un tempo, autentiche contraddizioni che derivano da un inopportuno inquadramento della loro figura professionale negli attuali profili sanitari e tecnici. Il nostro obiettivo è quello di perseguire una dignitosa collocazione della figura professionale sotto i punti di vista normativo giuridico e contrattuale”.
In questo senso assume particolare importanza la formazione e l’eventuale obbligatorietà del programma ECM (educazione continua in medicina). La promozione della figura dell’OSS avrebbe un risvolto positivo non solo nel contesto Sanitario, ma anche nel settore degli Enti locali e nei Servizi socio-educativi del settore privatistico “perché fino ad oggi - hanno evidenziato i rappresentanti della FSI - tra le figure riconosciute dal Ministero della Salute, l’OSS è indicato in una categoria non propriamente classificata”.
Il contenuto delle linee guida si è già trasformato in un verbale di intesa tra i rappresentanti OSS di tutte le regioni di Italia della FSI ( Federazione Sindacati Indipendenti).
Oggi, il primo Convegno Nazionale vuole rendere pubblico l’impegno di questa federazione, nel nome della più ampia partecipazione, con tutti gli addetti ai lavori, anche per portare il progetto a concretizzarsi in legge attraverso il percorso della presentazione di un progetto di legge specifico che l’ufficio studi della FSI ha predisposto.
L’argomento interessa, a quanto pare, anche i politici, almeno coloro che sono intervenuti al convegno.
Secondo, Fiammetta Modena, candidata del PDL alle prossime regionali, “la proposta di razionalizzazione va esaminata a livello nazionale. Il problema è proprio quello di dare un ordine unificante alla questione degli OSS. Di fatto – ha concluso – è fondamentale un’opera del Parlamento”.
Il candidato al consiglio regionale del’UDC, Antonio Piro: "La mia presenza vuole testimoniare un estremo interesse nel confronti dell’argomento. Il nostro sostegno è a 360 gradi, non a caso la mia candidatura è stata voluta per sostenere le tematiche socio assistenziali”.
Anche Maurizio Ronconi, Responsabile Nazionale degli enti locali si dice “assolutamente favorevole alla realizzazione di una nuova regolamentazione. Dilettantismo e improvvisazione non sono più accettabili. A differenza di un tempo, in cui l’unico riferimento erano i medici oggi, il lavoro nelle strutture ospedaliere è un lavoro di equipe, quindi ho l’assoluta convinzione della giustezza della proposta”.
Aviano Rossi, Vice Presidente della Provincia di Perugia in seno all’Italia dei Valori ha detto: “E’ strettamente necessario il superamento di una regolamentazione che, da quando è stata istituita, non ha subito sviluppo risultando attualmente inadeguata. Specializzazione e inquadramento giuridico sono argomenti che non devono assolutamente essere presi in considerazione soprattutto per vanificare l’attuale trattamento che prevede un’ingiusta disparità tra OSS dipendenti e gli OSS di cooperazione sociale”.
Domenico Benedetti Valentini Vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato ha sostenuto l’emergenza di garantire “una collocazione adeguata alla figura professionale degli OSS. Il nostro impegno è quello di prendere in esame la questione con passione e impegno pur tenendo concretamente presente la complessa problematica delle definizioni ordinistiche e professionali che deve rispettare criteri parametri e facoltà sia europei, sia di legislazione nazionale che delle singole regioni”.
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