Dispone di 41 aule con 3 mila e 600 posti a sedere la nuova facoltàì di medicina dell'Università di Perugia inaugurata oggi presso il polo unico ospedaliero di Sant'Andrea delle Fratte e sulla quale graviteranno oltre 5 mila persone. L'area dispone di fabbricati per 50 mila metri cubi, 55 laboratori di ricerca e uno per la manipolazione di microorganismi oltre a quelli per l'utilizzo di radioisotopi, oltre a 290 tra locali di supporto e uffici per i docenti. E' stata progettata da un pool di docenti e professionisti della facoltà di ingegneria di Perugia. E' costata 60 milioni di euro, di cui 50 ripartiti tra Regione e ministero dell'Università e della ricerca e dieci frutto dell'alienazione del policlinico di Monteluce. Il completamento dell'opera è previsto entro il giugno 2010.
PERUGIA - Dispone di 41 aule con 3 mila e 600 posti a sedere la nuova facoltà di medicina dell'Università di Perugia inaugurata oggi presso il polo unico ospedaliero di Sant'Andrea delle Fratte e sulla quale graviteranno oltre 5 mila persone. L'area dispone di fabbricati per 50 mila metri cubi, 55 laboratori di ricerca e uno per la manipolazione di microorganismi oltre a quelli per l'utilizzo di radioisotopi, oltre a 290 tra locali di supporto e uffici per i docenti. E' stata progettata da un pool di docenti e professionisti della facoltà di ingegneria di Perugia.
La cerimonia di inaugurazione si è svolta nell'aula magna da 550 posti. Presenti il rettore dell'Università Francesco Bistoni, il prorettore Antonio Pieretti, il preside di Medicina Adolfo Puxeddu, la presidente della Regione dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti, l'assessore regionale alla Sanita' Maurizio Rosi e il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali.
Il professore Massimo Martelli ha quindi tenuto una lezione su due ricerche relative alla diagnostica e terapia di leucemie acute, sottolineando l'integrazione tra assistenza, didattica e ricerca resa possibile al polo unico ospedaliero proprio grazie allo spostamento della facolta' da Monteluce.
A gravitare ogni giorno nell'area saranno 3.300 studenti, 720 tra specializzandi, dottorandi e borsisti, 70 professori ordinari, 78 associati e 11 ricercatori e 260 unita' di personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e al servizio dell'Azienda ospedaliera.
Una casa dello studente e servizi annessi saranno realizzati in progect financing, mentre e' stata bandita una gara per una mensa temporanea. La nuova sede di medicina e' costata 60 milioni di euro, di cui 50 ripartiti tra Regione e ministero dell'Universita' e della ricerca e dieci frutto dell'alienazione del policlinico di Monteluce. Il completamento dell'opera, all'interno della quale 6 mila metri quadrati saranno destinati agli uffici dell'Azienda ospedaliera, e' previsto entro il giugno 2010, con la realizzazione di uno stabulario di 2.500 metri quadrati per tecnologie di diagnostica di immagine, a 12 laboratori comuni per la manipolazione degli animali e, accanto a tali strutture, a un centro di genomica avanzata previsto da una convenzione gia' stipulata tra ateneo e Regione.
''La facolta' - ha spiegato Bistoni - si articolera' su tre dipartimenti e un polo amministrativo unico. Il tutto e' stato concepito come open space, un luogo di incontro dove, abbattute le barriere tra istituti, sia possibile il dialogo interdisciplinare e un'organizzazione piu' moderna ed efficiente''. Il rettore ha anche rievocato le tappe del processo di riunificazione tra ospedale e facolta'. Un processo in linea - è stato detto - con le origini delle due istituzioni, nate rispettivamente nel 1305 e nel 1342. Dopo quasi cinque secoli, l'ospedale fu trasferito dal centro storico nel convento di Santa Maria di Monteluce. La dispersione dell'ospedale e della facolta' si e' accentuata soprattutto negli anni Settanta del secolo scorso, con la costruzione del Silvestrini a Sant'Andrea delle Fratte e dei padiglioni biologici e clinici in via del Giochetto.
Proprio i limiti dell'ospedale a padiglioni - e' stato spiegato ancora - hanno dato forte impulso al progetto del polo unico. ''Una fase importante oggi si e' conclusa - ha detto Bistoni - ma resta ancora molto da fare per armonizzare attivita' didattiche, scientifiche e assistenziali'', perche' ''a fare la differenza e' il livello dell'offerta assistenziale che richiede un substrato di ricerca qualificante in loco, non d'importazione ma piuttosto d'esportazione''.
Puxeddu ha quindi sottolineato che ''la facolta', da tempo ai primi posti nelle classifiche del Censis, potra' riorganizzarsi al meglio a favore della sanita' umbra''. Ha quindi detto che ''i tempi sono maturi per creare un'Azienda mista universita'-ospedale che consenta di superare le separatezze del passato''.
La presidente Lorenzetti ha ribadito che ''gli anni di collaborazione tra Regione e universita' sono serviti, consentendo di definire l'ultimo tassello della piu' importante cittadella della sanita' e della ricerca tra Roma e Firenze, un prodotto della piccola Umbria rivelatasi capace di investire in qualita', tecnologie e umanizzazione''.
Boccali ha definito la nuova facolta' ''una delle piu' importanti opere per Perugia e l'Umbria realizzate in epoca contemporanea'' ribadendo gli obiettivi da condividere nell'immediato futuro: dal miglioramento dell'area anche sotto il profilo dell'accesso, alla riorganizzazione della zona della Conca a quella degli spazi in via del Giochetto.
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