PERUGIA - Si sono conclusi gli ultimi due congressi di categoria della Cgil in Umbria, quello dello Spi Cgil, il sindacato dei pensionati umbri, che conta circa 70mila iscritti nella regione, svoltosi presso l'Hotel Giò di Perugia e quello della Flc Cgil, la federazione dei lavoratori della Conoscenza che conta in Umbria 2.600 iscritti e che si è tenuto presso il Deco Hotel. Domani si apre invece l'undicesimo congresso regionale della Cgil dell'Umbria, dalle ore 9.30 presso il Jazz Hotel Giò di Perugia. SPI CGIL UMBRIA Nel percorso che ha portato lo Spi dell'Umbria al suo congresso regionale si sono tenute 233 assemblee, 16 congressi di Lega e 2 congressi provinciali, nei quali oltre il 14% degli iscritti ha partecipato alle operazioni di voto. La mozione Epifani ha ottenuto il 97% dei consensi. “Lo Spi esce da questa tornata congressuale rinforzato – afferma il segretario generale Graziano Massoli - come sindacato pensionati confederale che fa tutela individuale e collettiva. Crediamo inoltre che il rafforzamento dello Spi sia un elemento di forza per tutta la Cgil, come sindacato generale e confederale”. Al centro del congresso dei pensionati umbri è stato il tema della drammaticità della crisi che colpisce duramente le anziane e gli anziani, “soprattutto - afferma Massoli - a causa dei tagli del Governo agli enti locali e al welfare e per la totale mancanza di risposte rispetto alla piattaforma unitaria presentata nel 2008 dai sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil”. Sul fronte regionale nel congresso dello Spi si sono analizzati approfonditamente i risultati raggiunti con la contrattazione sociale: il Patto per il benessere degli anziani, il Fondo integrativo per la non autosufficienza, l'accordo con l'Anci su tasse e tariffe e quello con le Associazioni dei commercianti per il contenimento dei prezzi. “Lo Spi Cgil si prepara comunque, anche a ridosso delle elezioni regionali – conclude Massoli - a rilanciare una nuova piattaforma rivendicativa auspicando che le forze del centrosinistra possano raccogliere le proposte del sindacato pensionati nel loro programma e realizzarle nel corso della prossima legislatura”. Al termine del congresso, lo Spi Cgil ha confermato Graziano Massoli a segretario generale della categoria con 53 voti favorevoli, 3 contrari e un astenuto. FLC CGIL UMBRIA In difesa dell'istruzione pubblica contro i tagli del Governo sia alla scuola che all'Università e a sostegno dell'Afam e della formazione professionale. Sono queste le parole d'ordine emerse nel corso del Congresso della Flc-Cgil Umbria. “Ci opponiamo a questa forma di politica che tramuta il diritto allo studio in un prodotto commerciale – ha spiegato Amedeo Zupi, segretario generale della Flc-Cgil Umbria – perché in questo modo, chi ha la facoltà economica per potersi istruire va avanti, chi non può è costretto a fermarsi. Con questa riforma ci sarà meno scuola e meno università per tutti”. “Riteniamo inoltre – ha proseguito il segretario – che le retribuzioni dei dipendenti dell'istruzione siano insufficienti e pertanto ci batteremo per questa causa oltreché per una migliore tutela della salute e per difendere questi dipendenti pubblici dalle denigrazioni a cui sono esposti da parte del ministro Brunetta”. Alla fine del Congresso Amedeo Zupi è stato confermato segretario all'unanimità dai 57 delegati votanti. Città di Castello: chiude la Profumeria Marionnaud, persi 5 posti di lavoro Pasquino (Filcams Cgil): “Continua l'emorragia di posti di lavoro nel commercio” CITTA' DI CASTELLO - Nei giorni scorsi il gruppo di profumerie Marionnaud, presente in tutta Europa, ha comunicato ai sindacati la chiusura di diversi punti vendita nel Centro Italia. Una decisione non dettata da ragioni collegate alla crisi economica, dato che il gruppo non ha registrato un rilevante calo di fatturato. Tra i negozi che verranno chiusi c'è anche quello di Città di Castello, che cesserà ogni attività il prossimo 15 aprile, con i 5 lavoratori dipendenti, 4 donne e un uomo, tutti in età tra i 30 e i 40 anni e con figli a carico, che verranno posti in cassa integrazione straordinaria dal 1 maggio 2010. “Episodi come questo continuano a ripetersi con una frequenza allarmante – commenta Manuela Pasquino, segretaria provinciale Filcams Cgil – quasi ogni settimana negozi e punti vendita, spesso piccoli e parte di grandi gruppi che prendono altrove le decisioni, chiudono lasciandosi alle spalle una scia di posti di lavoro persi e territori impoveriti, senza che i sindacati possano avere un confronto per cercare di tutelare i lavoratori. Al tempo stesso – continua Pasquino - assistiamo ad annunci di nuove aperture di grandi centri commerciali, per i quali vengono assunti giovani lavoratori inesperti e facilmente ricattabili, che accettano contratti precari e con meno diritti, lasciando invece a casa personale con esperienza e contratti qualificati, come appunto i 5 dipendenti di Marionnaud”. “Quello che possiamo chiedere in particolare alle istituzioni locali e alle associazioni datoriali - aggiunge Pasquino - è di cercare di analizzare complessivamente il quadro della situazione, non considerando i singoli casi di chiusura di punti vendita, come questo a Città di Castello, che, presi singolarmente, potrebbero sembrare di scarso impatto occupazionale e sociale. In realtà, infatti, se si mettono insieme tutte le situazione come questa che abbiamo dovuto fronteggiare negli ultimi mesi, si determina un quadro allarmante che necessita assolutamente di interventi immediati”. Condividi