TODI - Si è tenuto oggi a Todi il primo congresso regionale della Fiom Cgil dell'Umbria al quale hanno partecipato 49 delegati in rappresentanza degli iscritti al sindacato dei metalmeccanici della Cgil delle due province. Questo gruppo di lavoratrici e lavoratori è stato eletto come primo direttivo regionale della categoria. I lavori del congresso regionale sono stati aperti dalla relazione di Maurizio Maurizi, segretario generale della Fiom Cgil di Perugia. Sono seguiti numerosi interventi, tra cui quello del segretario generale della Cgil di Terni, Attilio Romanelli. Infine, i lavori sono stati conclusi dal segretario nazionale della Fiom Cgil, Fausto Durante. Su proposta dello stesso Durante, a nome della segreteria nazionale, il congresso della Fiom dell'Umbria ha deciso di avviare una fase di consultazione che porterà, dopo il congresso nazionale della categoria, alla nomina di un coordinatore regionale. Il Congresso odierno ha infine approvato un documento politico e due ordini del giorno, uno in merito alla vertenza Emicom e l'altro relativo all'attacco sferrato dalla maggioranza parlamentare di centrodestra nei confronti dell'art. 18. Per la Emicom si esprime profonda preoccupazione per lo stato di profonda crisi in cui versa tutto il gruppo (Emicom Massa Martana e Terni, A & A, Auriga e Lyra), e che rischia di coinvolgere i due rami di Azienda già affittati (Semitec, IST). Solidarietà, quindi, nei confronti dei duecento lavoratori circa che hanno un futuro incerto, 150 dei quali sono attualmente in cassa integrazione a zero ore richiesta dall’Azienda per dismissione di tutte le attività. Lavoratori che non hanno nessuna prospettiva futura in quanto la Società è attualmente in liquidazione, e a breve verrà richiesto il concordato, che se non accettato porterà alla chiusura dello stabilimento. In linea con quanto già proposto da RSU e rappresentanti territoriali, il congresso chiede quindi con forza l’urgente apertura di un tavolo istituzionale per cercare di risolvere questa situazione divenuta ormai insostenibile per i lavoratori. Riguardo alle modifiche dell'art. 18, la Fiom Cgil dell'Umbria ritiene che il radicale cambiamento che si vuole apportare costituisce un attacco ai diritti dei lavoratori che fa saltare le forme tradizionali delle tutele contrattuali; un attacco molto più grave di quanto tentato nel 2002 che renderebbe i lavoratori più deboli. Da qui l'auspicio che la modifica non venga approvata ed in caso contrario la convinzione che si renderebbe indispensabile una forte campagna di sensibilizzazione nei luoghi di lavoro che porti ad una straordinaria mobilitazione come avvenuto al circo massimo a Roma nella primavera del 2002, quando oltre 3 milioni di persone scesero in piazza per difendere non solo l’art.18 ma l’attacco da parte del governo ai diritti dei lavoratori. Condividi