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Il Capogruppo consiliare PRC SE Gianluca Graciolini Potremmo firmare anche cento accordi di programma ma se la sensibilità di questo Governo e delle sue agenzie per l’economia dei nostri territori dovesse restare quella che si dimostra anche in questi giorni con lo smantellamento dello scalo merci di Foligno, non ci sarà nessuna prospettiva che possa rilanciare da queste parti lo sviluppo e il lavoro. La scelta delle Ferrovie dello Stato di trasferire gran parte del traffico merci, a treno completo, da Foligno allo scalo merci di Jesi/Falconara sferra infatti un ulteriore colpo all’economia umbra e penalizza soprattutto le aziende del nostro territorio già in forte difficoltà per la crisi economica in atto. Nonostante la necessità di favorire il trasporto merci su ferro per ragioni di sostenibilità economica per le imprese e per esigenze di tutela ambientale, di qualità della vita e di sicurezza stradale, la scelta delle FS va in una direzione ostinatamente contraria. Nel silenzio assordante anche della nostra Amministrazione comunale, in Umbria ci si avvia dunque verso un’ulteriore ed irreversibile dismissione della logistica ferroviaria a servizio delle nostre imprese e della nostra economia. Il trasferimento dello scalo nelle Marche fa aumentare pesantemente i costi di trasporto delle merci delle imprese umbre, soprattutto di quelle piccole e medie, che costituiscono ancora il nerbo della nostra economia, nonostante le gravi difficoltà che queste stanno attraversando. Per il nostro territorio questa scelta non solo penalizza alcune aziende come Rocchetta e Nocera Umbra ma pregiudica seriamente ogni possibilità di rilancio economico ed ogni condizione potenzialmente favorevole di attrarre nuovi investimenti o di trattenere in loco le imprese e di conseguenza il lavoro. Tutto ciò in un territorio che sconta una marginalità storica e un sistema infrastrutturale inadeguato. Per quanto in ogni appello pubblico e in ogni determinazione dei consessi elettivi del nostro territorio si siano più volte espresse sollecitazioni a sostegno della necessità cruciale di adeguare le infrastrutture ferroviarie e viarie alle esigenze della nostra economia, questo Governo e il suo braccio ferroviario in questo caso non solo sono stati sordi e ciechi ma fanno una scelta sprezzante che conferma disinteresse e protervia smantellando il solo scalo umbro dedicato al trasporto delle merci. La vigilia della firma dell’accordo di programma sulla vicenda Merloni continua a non promettere nulla di buono: si tagliano le nostre gambe e qualcuno continua a dirci che dobbiamo essere contenti così. Rifondazione Comunista invita pertanto il Sindaco e la Giunta a raccordarsi con le altre Istituzioni interessate, a contrastare in ogni sede questa scelta e a non fare orecchie da mercante. Condividi