Lettera aperta all'assessore Rosi Come Le sarà noto, l’Azienda USL 2 di Perugia, unica azienda sanitaria della nostra Regione, ha sottoscritto il 20 gennaio scorso un protocollo d’intesa con il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, e FORMEZ, AGeNaS, FIASO, per l’applicazione della “Riforma Brunetta nell’ambito della valutazione del personale delle Aziende sanitarie ed ospedaliere”. Certo non Le sarà sfuggito come tale accordo sia stato raggiunto senza il minimo coinvolgimento e la minima partecipazione dei rappresentanti dei dirigenti sanitari, cui questo accordo dovrebbe essere applicato. E perfino con l’esclusione delle rappresentanze delle Regioni, da cui le Aziende sanitarie ed ospedaliere dipendono. Vengono al contrario legittimate associazioni come la FIASO, che è una semplice aggregazione di parte delle Aziende. Oltre alle suddette questioni di metodo, il protocollo d’intesa, che vorrebbe surrettiziamente estendere l’applicazione delle disposizioni di cui al D.lgs. n. 150 del 2009 agli Enti del Servizio sanitario nazionale, appare a nostro parere illegittimo poiché in contrasto con le previsioni dello stesso D.lgs. n. 150 del 2009. Infatti l’art. 16 del medesimo Decreto attribuisce alle Regioni ( e non alle Aziende) il potere di adeguare gli ordinamenti delle Amministrazioni dipendenti dalle stesse (tra cui anche le Aziende sanitarie) ai principi contenuti nel D.lgs. n. 150 del 2009. Per la FP CGIL ci si trova dinanzi ad una grave forzatura istituzionale ancor prima che una violazione di vigenti norme legislative e contrattuali. E ci colpisce profondamente che tra le Aziende che hanno aderito, ci sia anche un’azienda sanitaria umbra. E proprio l’Azienda USL 2. Purtroppo, questa si era già distinta in molte occasioni per decisioni ed iniziative in contrasto con la minima considerazione delle prerogative sindacali, e per il suo costante impegno a vessare i propri dipendenti, più che a offrire loro le condizioni migliori per garantire al meglio i servizi ai cittadini. Ma con questo accordo si è superato ogni limite. E poi tutto poteva fare L’Azienda USL 2, ma non aderire proprio ad un protocollo sulla valutazione del personale. Non ne ha i titoli. Questa è un’Azienda che recentemente ha distribuito lo stipendio variabile aziendale ai suoi dirigenti , non solo senza alcun criterio noto, ma senza neanche fare uno straccio di delibera! Comprendiamo come all’Azienda USL 2 possa piacere la logica autoritaria e punitiva della riforma Brunetta, ma non comprendiamo come questo possa avvenire in una Regione dove i vertici aziendali sono stati nominati da una Giunta di centrosinistra. La FP CGIL Le comunica di aver provveduto alla diretta diffida dell’Azienda 2 dall’applicare questa intesa, e chiede un suo immediato intervento per ripristinare il ruolo istituzionale della Regione nei confronti delle Aziende (nel rispetto delle norme legislative e contrattuali) e per invitare l’azienda 2 alla sospensione del protocollo. La FP CGIL inoltre rimane sempre disponibile all’apertura di un tavolo di confronto sulla materia. In attesa di un Suo pronto riscontro, porgiamo cordiali saluti La segretaria generale regionale FP CGIL dell’Umbria Vanda Scarpelli Condividi