SAN GEMINI - Si è aperto nel pomeriggio di oggi a San Gemini il terzo congresso provinciale della Cgil di Terni al quale partecipano circa 230 delegati eletti nelle 367 assemblee svolte sul territorio provinciale, 60 in più rispetto alla precedente tornata congressuale. La Cgil di Terni è il primo sindacato della provincia e conta 31mila iscritti.
Alla prima giornata di lavori del congresso hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Terni, Leonardo Di Girolamo, il presidente della Provincia Feliciano Polli, l'assessore regionale alle Attività produttive, Mario Giovannetti, l'assessore allo Sviluppo economico del Comune di Terni Sandro Piermatti e i rappresentanti di Cisl e Uil territoriali.
Al tavolo di presidenza la segreteria provinciale uscente, composta da Rita Paggio, Cipriano Crescioni, Marco De Arcangelis e Luigino Mengaroni, il segretario nazionale Fulvio Fammoni e Serena Moriondo, in rappresentanza della segreteria regionale Cgil.
Nella sua relazione di apertura la segretaria generale uscente della Cgil di Terni, Lucia Rossi, è partita dall'analisi della situazione di crisi che ha colpito e continua a colpire il territorio della provincia.
“La crisi ha accentuato le diseguaglianze e nel territorio ha avuto una declinazione forte – ha esordito Rossi – gli ultimi dati di gennaio per la provincia di Terni parlano di 6.249 lavoratori coinvolti, di cui 2.454 in Cigo, 958 in Cigs e 2.329 in Cig in deroga. Questi ultimi rappresentano per noi il vero problema – ha aggiunto Rossi – perché lavorano in piccole aziende in cui spesso non siamo presenti come sindacato, per cui sono da soli ad affrontare un percorso di grande difficoltà”.
A fronte di questa situazione Rossi ha indicato alcune priorità: “Riprendere un confronto sullo sviluppo locale con il mondo dell'impresa e con le istituzioni; riavviare una vera contrattazione sociale e territoriale; aprire una vertenzialità diffusa contro la precarietà e per i diritti delle donne; avviare una riflessione sul diritto alla salute nella nostra provincia e sui sistemi integrati scuola-formazione-lavoro per evitare sprechi di risorse; riconsiderare le scelte compiute sui servizi a rete, sulle tariffe e sulla tutela dei lavoratori”.
Poi la segretaria si è soffermata sulla questione del rapporto con le multinazionali: “Molte volte ci siamo interrogati sul loro ruolo nel nostro territorio – ha detto – troppo spesso però ci siamo messi in moto soltanto nel momento in cui si minacciava la chiusura di un sito e la perdita di posti di lavoro: ieri Ast, oggi Basell”.
Di qui la richiesta, da portare avanti anche attraverso “i nostri parlamentari e la Cgil nazionale”, di varare una legislazione sulle multinazionali che non lasci i territori soli a fronteggiare “scelte che vengono prese in altri luoghi o in altre nazioni”.
Un altro passaggio della relazione è stato dedicato all'Università: “Noi siamo sempre stati contrari alla disseminazione di sedi universitarie nel territorio regionale. Ma il Polo ternano è altra cosa. Non è, a nostro avviso, una qualsiasi sede periferica dell'Ateneo, ma l'unica seria ipotesi di sviluppo possibile per l'Università”.
Rossi ha poi concluso la sua relazione parlando delle donne e della loro posizione all'interno della società e del sindacato: “Sento di poter dire che c'è ancora un limite da superare, quello dell'autorevolezza così difficilmente riconosciuta alle donne, è necessario sempre dimostrare di esserlo autorevoli, di essere capaci di lavorare bene. E' un atteggiamento culturale, che ha bisogno di una lenta, ma inesorabile e caparbia azione di reciproco coinvolgimento”.
Al termine della relazione della segretaria, i lavori sono proseguiti con il saluto del sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani, del presidente della Provincia, Feliciano Polli, dell'assessore regionale Mario Giovannetti e poi con un breve comunicato di un operaio della Basell che ha sottolineato l'importanza dell'incontro di domani (11 marzo) con il Governo nazionale sulla vertenza. Poi l'appello: “Tenere insieme le istituzioni, quelle pugliesi, emiliane e umbre, per difendere il lavoro. Avere un fronte sindacale, politico e istituzionale unito per costringere il governo ad impegnarsi al massimo per la salvezze del sito Basell”.
Il programma dei lavori è andato avanti con la presentazione del libro “Se la colpa è di chi muore”, racconto/inchiesta sulla tragica vicenda della Umbria Olii di Campello sul Clitunno, che nel novembre 2006 costò la vita a 4 lavoratori della provincia di Terni.
Domani il dibattito proseguirà con i contributi di lavoratrici e lavoratori delle varie categorie per l'intera giornata, fino alle conclusioni affidate al segretario nazionale Fulvio Fammoni che precederanno le operazioni di voto per la elezione del nuovo direttivo provinciale e del segretario generale.
Recent comments
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 2 weeks ago
12 years 2 weeks ago
12 years 2 weeks ago
12 years 2 weeks ago
12 years 2 weeks ago
12 years 2 weeks ago
12 years 2 weeks ago