TODI - Si è aperto stamattina presso l'Hotel Bramante di Todi il terzo congresso provinciale della Cgil di Perugia al quale partecipano circa 320 delegati eletti nelle 800 assemblee svolte sul territorio provinciale alle quali hanno preso parte circa 30mila persone.
La Cgil di Perugia arriva a questo appuntamento con un patrimonio di 90mila iscritti, circa 2.500 in più rispetto al precedente congresso.
Alla presenza del sindaco di Perugia, Vladimiro Boccali, dell'assessore provinciale al Lavoro Giuliano Granocchia, della candidata a Presidente della Regione, Catiuscia Marini e dei rappresentanti di Cisl, Antonio Cascianelli e Uil, Umbro Conti, il segretario generale della Camera del Lavoro, Mario Bravi, ha aperto il dibattito con la sua relazione, concentrando l'analisi in particolare sul tema centrale della crisi e dei suoi pesanti e perduranti effetti sul territorio provinciale.
Non a caso, al tavolo di presidenza, accanto alla segretaria nazionale Susanna Camusso, a quella regionale Patrizia Venturini e ai componenti della segreteria provinciale uscente, Tiziana Ciabucchi, Jacqueline Orilio e Franco Selis, hanno preso posto lavoratrici e lavoratori delle aziende e delle categorie più colpite dalla crisi, a partire dall'Antonio Merloni, sul cui destino Bravi si è soffermato a lungo, rilanciando tra l'altro l'ipotesi già avanzata da Cgil e Fiom di uno sciopero generale.
Il segretario generale ha poi sottolineato l'importanza dello sciopero generale in programma per venerdì 12 marzo. “Un appuntamento a quale è fondamentale partecipare con una forte presenza in piazza a Perugia, al presidio che organizzeremo davanti alla prefettura – ha detto Bravi - per una nuova politica economica e industriale, per rispondere all’attacco all’art. 18 e per una nuova politica fiscale, oltre che per proseguire la primavera antirazzista iniziata il 1 marzo anche con la manifestazione di Perugia”.
Sulla situazione di crisi che attraversa il territorio provinciale Bravi ha offerto un quadro molto preoccupante: “Non avevamo bisogno di uno studio di Unioncamere, che sottolinea che la Provincia di Perugia è tra le 10 Province italiane più colpite dalla crisi, per accorgerci che da noi la crisi è ampia e con effetti che si stanno allargando in questi primi mesi del 2010”, ha detto il segretario che poi ha offerto alcuni dati: 13.000 lavoratrici e lavoratori interessati e coinvolti nei percorsi degli ammortizzatori sociali; 10.000 domande di disoccupazione nel 2009 rispetto alle 3.000 del 2008, quindi con un aumento di oltre il 300%; 4.000 lavoratori in cassa integrazione solo nel settore metalmeccanico; 3.000 posti di lavoro bruciati nel solo settore dell’edilizia, secondo i dati nella cassa edile, come denunciato dalla Fillea. “Una crisi che – ha avvertito Bravi – incomincia inoltre a colpire anche alcuni settori del commercio e del terziario”.
Insomma, “una crisi forte e dura – ha concluso Bravi - che incide non solo sul tessuto economico e sociale ma che credo, mette in discussione anche i livelli di coesione sociale e di civiltà raggiunti dalla nostra Regione”.
I lavori del congresso sono poi proseguiti nella mattinata e nel pomeriggio con gli interventi degli ospiti, Cascianelli (Cisl), Conti (Uil), del sindaco di Perugia, Vladimiro Boccali, dell'assessore provinciale Giuliano Granocchia e di Manlio Mariotti.
Il dibattito riprenderà domani per essere concluso dalla segretaria nazionale Susanna Camusso. Infine, avranno luogo le operazioni elettorali per l'elezione del nuovo direttivo e del segretario generale.
“Credo che questa Cgil – ha detto Bravi chiudendo la sua relazione – sarà in grado di costruire nuovi percorsi valorizzando la sua unità nella chiarezza delle posizioni politiche espresse da questo congresso, consapevole di essere in grado di poter dare una risposta positiva alle esigenze, ai bisogni del mondo del lavoro di questa nostra provincia. Noi questa risposta la daremo”.
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