Il Governo nega la crisi e promette che nessuno “verrà lasciato indietro”. Intanto cresce la disoccupazione, si licenziano i precari della scuola e della pubblica amministrazione, si moltiplicano le vertenze sull'occupazione e le risposte continuano a non essere date.
Per queste ragioni la Cgil ha proclamato per venerdì 12 marzo quattro ore di sciopero generale da effettuare al termine di ogni turno di lavoro.
LE RICHIESTE DELLA CGIL ALLA BASE DELLO SCIOPERO
La prima richiesta della CGIL al Governo, a Confindustria e a tutte le imprese è fermare i licenziamenti. E' necessario garantire la prosecuzione della CIG in deroga, raddoppiare la durata dell'indennità di disoccupazione e aumentare i massimali CIG, sostenere il reddito e prevedere gli ammortizzatori sociali per i precari.
E' necessario affrontare le vertenze impedire la chiusura delle aziende, definire strumenti di politica industriale, avviare subito un piano per la ricerca e un piano per il Mezzogiorno. Una risposta immediata della CGIL è una prima restituzione di 500 euro per il 2010 di quanto già lavoratori e pensionati hanno pagato in più.
E' necessario ridurre le tasse per lavoratori e pensionati, attraverso la lotta all'evasione e all'elusione fiscale, la tassazione come in Europa delle rendite finanziare, dei grandi patrimoni e delle stock option, attraverso l'abbassamento della prima aliquota al 20 %.
E' necessario costruire un futuro per il Paese attraverso politiche di accoglienza e lotta alle nuove schiavitù. Fondamentale è la regolarizzazione dei migranti che lavorano, la sospensione della Bossi-Fini per i migranti in cerca di rioccupazione, abolire il reato di clandestinità, riconoscendo la cittadinanza alla nascita nel nostro Paese, estendere l'art. 18 del Testo Unico sull'immigrazione equiparando il reato di caporalato a quello di tratta sugli esseri umani.
E' necessario respingere l'attacco all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori operato con il varo del ‘collegato lavoro’. Una “ragione in più” per rendere lo sciopero del 12 marzo “più partecipato e più forte”.
LO SCIOPERO IN UMBRIA
Perugia
In provincia di Perugia quattro categorie effettueranno otto ore di sciopero anziché 4. Sono il pubblico impiego, il commercio/servizi, gli edili e i metalmeccanici. La scuola sciopererà invece per l'intera giornata.
A sostegno dello sciopero, la Cgil di Perugia organizzerà un presidio sotto la prefettura, in piazza Italia, dalle ore 10.30. Una delegazione di sindacalisti e lavoratori incontrerà il prefetto Enrico Laudanna, rappresentante del Governo sul territorio.
Terni
In provincia di Terni sciopereranno per otto ore pubblico impiego, commercio/servizi ed edili, mentre si fermeranno per l'intera giornata i lavoratori della scuola.
A sostegno dello sciopero, la Cgil di Terni organizzerà un presidio sotto la prefettura, in piazza Tacito a Terni, dalle ore 11,00. Una delegazione di sindacalisti e lavoratori incontrerà il prefetto Augusto Salustri, rappresentante del Governo sul territorio.
DOMANI, MERCOLEDI' 10 MARZO, LAVORATORI UMBRI A MONTECITORIO
Nel percorso verso lo sciopero generale di venerdì 12 marzo, la Cgil Umbria parteciperà con delegazioni di delegati e lavoratori della regione, in rappresentanza delle maggiori aziende in crisi (tra cui Merloni, Basell, Emicom, industrie del settore grafico, etc.) al presidio che si terrà mercoledì 10 marzo a piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati, durante la seduta pomeridiana in cui si terrà il dibattito sulle misure urgenti per contrastare la crisi economica in atto. I lavoratori umbri saranno insieme a quelli di Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo e Campania.
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