Non hanno ancora smaltito la figuraccia fatta con la presentazione delle liste in Lombardia e nel Lazio e la predisposizione di un decreto che forza le regole democratiche del nostro ordinamento, che un’altra tegola potrebbe cadere sulla testa del Popolo della libertà.
È passato un mese dalla firma del presidente Napolitano in calce al decreto sulla localizzazione delle nuove centrali nucleari nel nostro Paese, ma ancora non è entrato in vigore perché manca la pubblicazione sulla “Gazzetta ufficiale”.
Si temporeggia certo perché quello del nucleare sarebbe un tema difficile da gestire in una campagna elettorale iniziata decisamente con il piede sbagliato. Ma le forze della sinistra anticapitalista vogliono che questo sia un tema con il quale i cittadini si confrontino, per questo nel programma della Federazione della sinistra diciamo a chiare lettere No al ritorno al nucleare.
Di argomenti ce ne sono a bizzeffe per motivare il nostro rifiuto, ma proprio ora ci viene in soccorso la stessa azienda che costruisce le centrali che il governo Berlusconi vorrebbe impiantare nel territorio nazionale, quelle che adottano il reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata (Epr), reattore di terza generazione.
In alcuni documenti riservati della Électricité de France (EDF), infatti, resi noti dal network antinucleare francese “Sortir du nucleaire”, si lancia un serio allarme sicurezza: i reattori Erp sarebbero a rischio Chernobyl.
Questa tecnologia di terza generazione non sarebbe in grado di evitare l’innescarsi della stessa dinamica dell’incidente alla centrale ucraina nel 1986, l’esplosione all’interno del guscio, qualora si decidesse di abbassare la potenza del reattore al minimo (ovviamente per spendere meno).
Una notizia che ha del clamoroso, visto che Edf dovrebbe costruire gli impianti in Italia insieme ad Enel, dopo aver proposto al governo i siti in cui localizzare le quattro nuove centrali previste dall’esecutivo Berlusconi.
Nascondere ai cittadini italiani questo rischio è l’ennesimo frutto amaro della politica delle destre, una politica che sta portando il Paese al declino, e che va contrastata con tutti gli strumenti possibili. Anche con il referendum contro il ritorno al nucleare come chiede la Federazione della Sinistra, ma soprattutto esprimendo il 28 e 29 marzo un voto contro le destre, questo governo anticostituzionale e la sua deleteria politica.
Lunedì
27/09/10
23:16
Mercoledì
10/03/10
12:06