GUBBIO - Tornera' a Gubbio la ''kline'', il letto funebre recuperato all'interno di una sepoltura nel marzo del 1982 durante i lavori di scavo in localita' Fontevole alla prima periferia della citta'. Il prossimo 19 aprile, nell'ambito della Settimana della cultura promossa dal ministero, il letto, attualmente nel Museo archeologico nazionale dell'Umbria, a Perugia, trovera' la sua sede espositiva definitiva nell'Antiquarium del Teatro Romano di Gubbio. Lo ha annunciato Luana Cenciaioli della soprintendenza umbra, nel corso di una conferenza nella quale ha illustrato il rinvenimento delle sepolture della necropoli emerse durante recenti lavori, che hanno restituito 40 urne cinerarie biconiche coperte da coperchio a ciotola, risalenti circa al 1200 a.C che rappresentano uno dei maggiori sepolcreti rinvenuti del periodo protovillanoviano. La tomba da cui proviene il letto funebre venne scoperta ad una profondita' di circa due metri nel corso di lavori di lottizzazione ed al momento del rilevamento restitui' circa sei chili di elementi bronzei e cinque di parti in ferro, mentre e' stata asportata completamente una gambe probabilmente dai mezzi meccanici. Il letto, databile nella prima meta' del II secolo a.C., e' lungo circa 184 centimetri, largo 75/80 ed alto 70. Si caratterizza per la presenza di elementi di raffinata fattura in bronzo come le gambe, i rivestimenti dei bordi della struttura lignea del pianale superiore, e due fulcra, che reggevano la spalliera, che hanno all'estremita' superiore una testa di mulo e alla base un medaglione da cui emerge un busto di Artemide. Il letto e' stato ricostruito con una struttura autoportante in legno, acciaio e materiale plastico su cui sono stati applicati gli elementi bronzei rinvenuti, mentre la gamba mancante e' stata tornita in massello di legno di pero. La kline con la nuova ricostruzione era stata presentata nel giugno 2005 nella mostra ''Sotto la citta'. Trent'anni di ricerca archeologica a Gubbio'' organizzata dalla soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria, con l'esposizione di quattro corredi funerari completi a partire da quello piu' antico, risalente al II secolo avanti Cristo. Il letto era stato anche esposto nell'ambito del progetto ''Gens antiquissima Italiae'', nella mostra ''Antichita' dell'Umbria a Leningrado'' tenuta dal 11 giugno al 29 luglio 1990. L'uso dei letti in bronzo era legato nelle sepolture al rito dell'inumazione, soprattutto in tombe maschili, come attesta la presenza del solo oggetto trovato nel corredo funebre, uno strigile in ferro, lo strumento curvo che serviva per detergere il sudore e la polvere nelle palestre, che indica l'appartenenza ad una posizione sociale di rilievo. Condividi