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ROMA - ''Si nega la crisi e si tagliano i diritti: per questo la sciopero e' necessario''. Lo dice in un'intervista a L'Unita' il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, a pochi giorni dello sciopero generale indetto dalla Cgil per venerdi' 12: ''E' ora di dire basta a promesse che restano li' mentre il fisco continua a erodere salari e pensioni - dice Epifani - Io vedo crescere l' insofferenza, per un governo che contro la crisi sta galleggiando e per come piega le regole secondo le circostanze. Condivido Bersani quando dice che non siamo piu' il Paese delle regole, ma delle deroghe, delle interpretazioni. La deroga non e' piu' un fatto eccezionale, ma e' la norma, vale per il diritto del lavoro e, come si e' visto anche per le liste elettorali. Per non parlare dello straordinario problema di legalita' che c'e' sul fisco''. ''La nostra - prosegue Epifani e' una vertenza sindacale, non una petizione. Non abbiamo avuto risposte dal governo, per questo scioperiamo''. La battaglia sul fisco, spiega, '' e' di quella parte del Paese che rispetta le regole contro l'altra parte che fa la furba. Per questo penso ad un'alleanza sociale, anche con quegli imprenditori che le tasse le pagano. E non rinuncio a costruire un fronte unitario con Cisl e Uil''. Lo sciopero generale di venerdi' 12 e' stato indetto ''per buoni motivi. Il primo e' legato alla crisi e alle risposte che non sono state date ai lavoratori. Aumenta il ricorso alla cassa integrazione e alla disoccupazione eppure non si vuole allungare il periodo della cig, ne' aumentare il valore dell'assegno, ne' si prendono misure per i precari: non si e' messo mano a nessuna riforma degli ammortizzatori. E non c'e' una politica industriale in grado di dare risposte serie e non occasionali alla crisi dei grandi gruppi''. E poi, aggiunge, anche alla luce dell'art.18: ''E' chiaro che oggi c'e' una ragione in piu', perche' quel provvedimento e' legge''. Condividi