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PERUGIA - ''Ogni giudice propone una ricostruzione diversa dell'omicidio di Meredith Kercher: il gip, il gup e ora la Corte d'assise. Speriamo che il quarto dica la cosa giusta, e cioe' che Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono innocenti'': l'avvocato Luca Maori, uno dei difensori del giovane pugliese, e' tornato cosi' a commentare le motivazioni della sentenza di condanna nei confronti dei due giovani. ''Non si puo' condannare sulla base di supposizioni'' ha sottolineato ancora il legale. ''Il coltellino del quale parlano i giudici, quello con cui Raffaele avrebbe ferito la vittima - ha aggiunto -, non si e' mai trovato. E' poi impensabile che gli stessi ragazzi elogiati nella sentenza come studiosi, incontrino Rudy Guede la sera e insieme vadano a commettere quell'orrendo delitto''. ''Se mio figlio viene ritenuto un bravo ragazzo di buona famiglia - si e' chiesto Francesco Sollecito, il padre di Raffaele - come non avrebbe potuto reagire a Rudy che cercava un approccio sessuale con Meredith? Non condivido la ricostruzione dei giudici, e' piena di contraddizioni e intendo lavorare su questo aspetto insieme alla squadra di professionisti che si stanno battendo per dimostrare l'estraneita' di Raffaele ai fatti''. ''In appello - annuncia invece l'avvocato Luciano Ghirga. uno dei difensori di Amanda Knox - riproporremo tutti gli argomenti analizzati durante il dibattimento, insistendo sulla perizia e su altre questioni che riguardano l'aspetto genetico'', riferendosi alle motivazioni per le quali la Corte d'assise di Perugia ha condannato la giovane americana a 26 anni di reclusione per l'omicidio di Meredith Kercher. Secondo il legale si tratta di ''una sentenza articolata e ragionata'' contro la quale, pero', i legali della studentessa di Seattle hanno intenzione di operare una ''censura globale nel merito''. ''Siamo profondamente insoddisfatti - ha detto Ghirga - per il fatto che Amanda non sia stata creduta dai giudici di primo grado''. Ancora più drastici i genitori di Amanda, Edda Mellas e Curt Knox, secondo i quali le conclusioni dei giudici della Corte d'assise di Perugia ''Non sono supportate da prove'', per cui hanno chiesto ai difensori della figlia di ''cominciare immediatamente il processo di appello''. Il padre e la madre della giovane americana parlano di ''congetture'', ''discrepanze'', ''numerose incongruenze e contraddizioni'' commentando le motivazioni della sentenza depositate ieri. ''Riteniamo che ci sia una base sostanziale per l'appello - hanno sostenuto ancora Edda Mellas e Curt Knox - e siamo fiduciosi che questo portera' al ribaltamento di una condanna errata. Sappiamo che nostra figlia e' innocente non ci sono prove scientifiche che collocano Amanda nella stanza di Meredith, niente prova che lei era presente sulla scena di questo terribile delitto. Meredith era una sua amica, passavano del tempo insieme quando non erano a lezione. Non le avrebbe mai fatto del male''. Di parere opposto invece l'avvocato Carlo Pacelli, che ha rappresentato Patrick Lumumba come parte civile nei confronti della Knox accusata di avere calunniato il musicista congolese. ''E' una sentenza ineccepibile - ha detto il legale -, giusta e ben motivata. Riproduce fedelmente l'itinerario logico per arrivare alla decisione di condanna di Amanda per il delitto di calunnia nei confronti di Patrick''. Condividi