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BASTIA UMBRA - E' stata emanata stamani un'ordinanza con cui il sindaco di Bastia Umbra, Stefano Ansideri, vieta l'uso domestico dell'acqua dei pozzi privati in un'area vasta del Comune, notevolmente piu' estesa di quella oggetto della precedente ordinanza del 4 dicembre 2009. Il 22 febbraio scorso l'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente) ha inviato una comunicazione sui risultati del monitoraggio effettuato nell'area di San Lorenzo, che hanno evidenziato - informa una nota del Comune - l'ampliamento del perimetro dell'area a rischio inquinamento. Successivamente, l'Usl 2 ha chiesto al Sindaco di Bastia l'adozione di un provvedimento che, a scopo cautelativo, disponesse il divieto d'uso domestico dei pozzi in una vasta area, fino ad accertamento delle caratteristiche di potabilita' di ciascun pozzo. L'area interessata dal fenomeno di inquinamento e' stata individuata in una riunione svoltasi ieri nella residenza municipale di Bastia, tra il Sindaco e i rappresentanti di Arpa e Usl. Oltre a Costano e San Lorenzo, l'area e' stata notevolmente estesa e compresa tra la SS 75 Centrale Umbra, via del Lavoro e confine del Comune, fiume Chiascio, via Cipresso. ''Purtroppo - ha detto il sindaco Ansideri - non solo si e' allargata l'area a rischio, toccando altri quartieri del Comune e localita' confinanti, ma non sono state ancora individuate le fonti di tale inquinamento da tetracloroetilene. Nonostante la nostra denuncia inviata nei mesi scorsi al Noe (Nucleo operativo ecologico) dell'Arma dei carabinieri, non sono arrivate indicazioni concrete, neanche da parte della Regione Umbria e della Provincia di Perugia, istituzioni che abbiamo informato dettagliatamente con una comunicazione del gennaio scorso''. ''Le dimensioni dell'emergenza sono tali - conclude il Sindaco - che nessuno puo' dichiararsi estraneo, meno di tutti la Regione e la Provincia per le loro specifiche responsabilita' politiche, oltre che amministrative''. Condividi