Dopo che la Commissione europea ha sdoganato la patata Ogm Amflora, la multinazionale tedesca biotech Basf si appresta a chiedere all’Unione europea l’autorizzazione per la coltivazione di altre due patate geneticamente modificate, tra le quali la patata Fortuna, resistente alla malattia fungina Peronospera.
La decisione della Commissione europea è estremamente grave perché butta all’aria decenni di applicazione del “principio di precauzione”, quello che ha guidato gli amministratori per molto tempo, e secondo il quale si è evitato di introdurre sementi geneticamente modificate fino a quando non ci fossero evidenze scientifiche tali da consentire di escludere con certezza danni alla salute dei consumatori, oltre che all’ambiente.
Inoltre, l’introduzione dell’Amflora è avvenuta nonostante i pareri contrari dell’Agenzia europea del farmaco e dell’Organizzazione mondiale della sanità. Purtroppo tale decisione rischia di rappresentare un pericoloso precedente che apre la strada all’introduzione di altri Ogm in agricoltura, come la rapida azione della Basf sta a dimostrare. Le potenti lobby e multinazionali dell’agroalimentare non staranno certo con le mani in mano e metteranno in atto tutte le strategie legali, pubblicitarie e commerciali per aggirare le barriere che i singoli stati europei giustamente vorranno erigere all’introduzione degli Ogm.
Rifondazione comunista, anche in Umbria, si adopererà per evitare che l’agricoltura sia contaminata dagli Ogm, per salvare il made in Italy agroalimentare e le produzioni tipiche regionali e autoctone umbre, per garantire la sicurezza alimentare e auspica che in Italia e nella nostra regione si mobiliti un forte movimento contadino e dei cittadini per la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei consumatori.
Stefano Vinti, candidato della federazione della Sinistra alle regionali
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