PERUGIA - C' e' una situazione di ''totale sbando e disomogeneita' sul territorio regionale, anche all'interno delle stesse Asl'' nella ''concreta applicazione delle delibere riguardanti il percorso assistenziale destinato ai malati Sla e alle loro famiglie''. E' quanto denuncia, in un comunicato, l'Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica (Aisla), che si e' incontrata con l'assessorato e la direzione generale della sanita' della Regione Umbria.
''I malati, in molti casi - e' detto nel comunicato dell'associazione - sono totalmente abbandonati senza la dovuta assistenza domiciliare e senza la fornitura dei materiali sanitari indispensabili per la gestione giornaliera di malati in condizioni complesse. Le attese per ausili ad alto contenuto tecnologico sono interminabili e spesso disattese. Gli ospedali e le Asl sul territorio non si integrano e spesso il malato si trova a domicilio a dover gestire ogni problema senza aver ricevuto nessuna informazione''.
Nell'incontro svoltosi in Regione, la direzione generale della sanita' - e' detto ancora nel comunicato dell' Aisla - ha confermato la messa a punto del sistema per l'erogazione di ausili ad alto contenuto tecnologico e la completa operativita' a partire dai prossimi giorni. Fra un mese ci sara' un nuovo incontro.
L'Aisla, inoltre, non ha ''trovato risposte sulla possibiita' di erogare un assegno di cura mensile aggiuntivo per i malati Sla, un impegno preso dall'assessorato quuattro mesi fa. Tale strada - conclude il comunicato - e' gia' percorsa da altre regioni quali Toscana, Puglia, Lombardia, Piemonte e Marche''.
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