Domani, lunedì 1 marzo, il consiglio della Comunità Montana “Umbria Nord” voterà sulla riorganizzazione dello stesso ente. La soluzione indicata dalla giunta della Comunità montana prevede l'accorpamento di quattro uffici (tutti di servizi per l'agricoltura), ovvero di Città di Castello, Umbertide, Gubbio e Gualdo Tadino, che saranno unificati sotto un unico apicale.
Un piano che viene fortemente criticato dalla segreteria provinciale della Uil-Fpl, che lo definisce un “controsenso”. “Le motivazioni addotte per giustificare tale riorganizzazione – sostengono i responsabili provinciali della Uil-Fpl – fanno riferimento alla necessità di 'rendere l'erogazione dei servizi per l'agricoltura, necessariamente articolati sul territorio, improntati al massimo verso l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa'. Riteniamo che queste funzioni, invece, saranno gioco forza impoverite dall'accorpamento degli uffici locali. Invochiamo l'intervento della Regione, in quanto ente finanziatore dei servizi della Comunità montana, e dei comuni interessati, affinché verifichino l'intera operazione”.
Un unico responsabile che risponda da solo ai servizi richiesti per l'agricoltura in un'area molto vasta è un azzardo. Si tratta, è bene evidenziare, di un'area che comprende tutta l'Alta Valle del Tevere, l'Eugubino e il Gualdese. Nella quale sono presenti circa 5mila aziende, molte delle quali attive in un comparto in particolare difficoltà come quello del tabacco. Le rispettive esigenze, passando domani in votazione la riorganizzazione dell'ente (l'unica del genere finora attuata in Umbria), non potranno essere più seguite con la consueta attenzione.
Da tenere presente, inoltre, che dal 2002 in avanti la stessa struttura ha visto il proprio organico perdere i pezzi, passando da 28 a 18 addetti. Ciò nonostante, l'impegno e la presenza “strategica” nell'area in questione hanno permesso di non diminuire i servizi resi all'utenza.
“Inoltre se domani – affermano alla segreteria Uil-Fpl - il consiglio della Comunità montana approverà la riorganizzazione, sarà nostra intenzione vigilare affinché le professionalità interessate dalla stessa siano salvaguardate e difese dal rischio mobilità. Le stesse preoccupazioni sono riferite nei confronti del cittadino-utente, le esigenze del quale devono trovare legittime risposte in termini di efficienza ed efficacia, così come accaduto nel passato, soprattutto in una fase di rilancio del settore agricolo e quindi dell'intero territorio”.
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