maddalena.jpg
CAGLIARI - Circa metà dei cantieri fuori norma ed irregolarità in tre imprese su dieci, con operai edili in nero o con eccessivi riposi non concessi. Sono alcuni dei dati emersi dai controlli degli ispettori della Direzione del Lavoro di Sassari nei cantieri per le costruzioni allestite per il G8 che si sarebbe dovuto svolgere a La Maddalena. Il nuovo scandalo, i cui particolari sono stati riportati sul quotidiano La Nuova Sardegna, fa emergere, oltre all'inchiesta sugli appalti pubblici, anche violazioni di norme sulla gestione del personale che ha lavorato nell'isola Maddalenina. Fra i principali illeciti nei cantieri: limiti lavoro straordinario, riposi giornalieri e settimanali, errata qualificazione del rapporto di lavoro (Co.co.pro), distacchi illeciti, ponteggi non a norma. Per gli illeciti amministrativi (109) sono state comminate sanzioni per 43 mila euro mentre per illeciti penali (156) circa 73 mila euro. I controlli della Direzione del Lavoro (nell'ex arsenale e nell'ex ospedale militare) sono scattati dal febbraio 2009 e l'esito delle ispezioni è stato ora inoltrato al Comitato per l'emersione del sommerso (Cles) per la valutazione degli elementi raccolti. Cisl: dov'erano gli ispettori? Matta, Bertolaso diceva: Garantisco io Si scopre ora, a quasi un anno dalla chiusura dei cantieri, che la metà era fuorinorma? E' sorprendente: dov'erano gli otto ispettori autorizzati dal ministero del Lavoro a monitorare i cantieri 24 ore al giorno?". Se lo chiede con una punta polemica mista ad amarezza, il segretario regionale della Cisl sarda, Giovanni Matta, che ha partecipato a tutti i tavoli della trattativa con la Protezione civile per definire i lavori del G8 a La Maddalena prima della decisione del governo di trasferire il vertice a L'Aquila. "Era il fiore all'occhiello di tutta l'operazione - spiega il dirigente sindacale - aver ottenuto la presenza in pianta di stabile di otto ispettori con il compito preciso di verificare la regolarità all'interno dei cantieri. Quando si parla di appalti così corposi, il rischio di fare cose fuorilegge è sempre in agguato: le imprese, grandi o piccole, tendono al risparmio per aumentare i profitti e spesso si cade nell'illegalità. Ora però c'é da sorprendersi parecchio per il fatto che solo adesso si è scoperto il marcio: cosa hanno fatto gli ispettori in quei mesi, perché se, come appare evidente oggi, c'erano irregolarità sono state taciute?". Giovanni Matta ricorda che il sindacato confederale - a cui per motivi di segretezza era stato impedito l'accesso ai cantieri - si era mosso autonomanente per segnalare questo genere di pericolo. "Lo abbiamo fatto al tavolo, e ci è stato escluso qualsiasi problema, lo abbiamo fatto con due lettere alla Struttura di missione, lo abbiamo fatto parlando personalmente con Bertolaso. Il sottosegretario - racconta Matta - ci ha sempre rassicurati. Diceva: 'garantisco io, fidatevi. Voi continuate a segnalare, se emergono fatti nuovi mi attivo io'. Bene, visto questo ennesimo scandalo sui cantieri, mi viene da dire che abbiamo sbagliato a fidarci. L'onda lunga dell'inchiesta sui grandi appalti, getterà fango ancora per molto tempo". Condividi