Si definisce come la vittima di ''un sistema sbagliato'' e che lo ha ''inghiottito'' Umberto Bindella, il giovane di Marsciano che aveva trascorso una ventina di giorni in carcere accusato dell'omicidio della studentessa pugliese Sonia Marra e che ieri si è allontanato da casa lasciando una lettera di quattro pagine dove parla di questa sua vicenda.
Sonia Marra, 25 anni, era scomparsa dalla sua abitazione di Perugia nella notte tra il 16 ed il 17 novembre 2006. Di lei non si è trovata traccia. Bindella era stato arrestato il 18 gennaio scorso con l'accusa di averla uccisa e di averne occultato il cadavere. Il 6 febbraio era stato scarcerato ma il pm aveva impugnato il provvedimento ed il 12 marzo prossimo è in programma l'udienza del tribunale del riesame.
Ieri pomeriggio il giovane, di 31 anni, attualmente disoccupato, si è allontanato dalla casa di Marsciano dove vive con i genitori a bordo della sua Honda Jazz. Ieri sera, quando i familiari hanno trovato e letto la sua lettera manoscritta di quattro pagine lasciata sulla scrivania dello studio hanno dato l'allarme. Nella lunga lettera - secondo quanto si è appreso - Bindella, che si è sempre proclamato innocente, parla della sua vita vissuta all'insegna della serietà e dell'impegno nella scuola e nel lavoro, ed esprime amarezza e dolore per questa vicenda che lo ha fatto finire anche in prigione essendo innocente.
Nella lettera non ci sarebbero riferimenti su quali siano le intenzioni alla base del suo allontanamento. Sarebbe uscito senza prendere portafogli e telefono cellulare e da ieri sera lo stanno cercando i carabinieri, i vigili urbani dei comuni della zona, la polizia stradale e quella provinciale. Lo cercano anche le guardie forestali, corpo nel quale per un certo periodo aveva prestato servizio.
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