umbertide memorial.jpg
UMBERTIDE - Più di cinquecento judoka hanno partecipato alla V edizione del Memorial dedicato alla memoria del maestro Silvano Diarena che si è svolto al Palamorandi di Umbertide, alla presenza di numerose autorità civili e sportive tra cui il Presidente della Provincia di Perugia, cintura nera e grande appassionato di judo. Ad aggiudicarsi il Memorial (per la quarta volta) sono stati i campionissimi delle Fiamme Azzurre, trascinate alla vittoria dal capitano Alessandro Bruyere (Campione del mondo 2005 San Pietroburgo). Al secondo posto si è classificata la Regione Campania del Vicecampione del Mondo Juniores Domenico Di Guida. Terza la Germania del maestro Daxbacher. Bella prestazione anche per i ragazzi del Judo Club Camerano (quarti). Soltanto quinta la Rappresentativa Italiana Uisp, eliminata nel girone di qualificazione dalla Germania. Dietro la Nazionale del Maestro Renato Venturini si sono classificati i padroni di casa del Kodokan Judo Fratta seguiti a ruota dal Judo Olimpic. Oltre agli atleti, hanno partecipato all’evento 300 bambini under 11, 4 medagliati ai campionati del mondo, il Maestro Ernesto Giaverina (il fondatore del judo Umbro), il Maestro Giuseppe Guiducci (altro storico maestro del cuore verde d’Italia), il Presidente di settore Lamberto Parmigiano Palmieri e il Campione Olimpico Giuseppe Maddaloni (oro a Sidney 2000). Presente l’assessore allo sport del Comune di Umbertide che ha avuto parole di elogio per il comitato organizzatore e per un giovane atleta umbertidese, Nicola Becchetti, che difenderà i colori italiani nella prossima prova di Coppa Europa a Zagabria (7-8 marzo). A dare spettacolo, nel corso dell’incontro, sono stati le giovani promesse del judo italiano, quasi 500 ragazzini che si sono dati battaglia sempre però nel rispetto dell’avversario e delle regole. Domenica pomeriggio, in particolare, 300 minijudoka hanno dato vita al Gran Prix Giovanissimi, una manifestazione non competitiva senza ordine di classifica, una bella occasione di confronto per tanti bambini senza gli eccessi dell’agonismo. Condividi