TERNI - ''Non possiamo accettare che venga messa in discussione la nostra serieta' e professionalita', abbiamo sempre lavorato nel massimo rispetto dell'ambiente e della salute umana'': ha difeso il lavoro svolto in questi mesi dall'Arpa Umbria il direttore generale dell'agenzia, Svedo Piccioni, che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa a Terni per rispondere alle accuse mosse dalla procura sulla gestione dell'emergenza diossina dopo l'incendio della Ecorecuperi di Vascigliano di Stroncone del 2 luglio scorso.
Accuse che coinvolgono anche il direttore provinciale dell'Arpa, l'ingegner Adriano Rossi, che secondo il sostituto procuratore Elisabetta Massini avrebbe ''minimizzato'' l'allarme diossina. ''Non vogliamo interferire con le indagini e rispettiamo l'operato della magistratura, pero' abbiamo prove evidenti che dimostrano la qualita' del nostro lavoro. La nostra struttura - ha evidenziato Piccioni - vanta infatti una certificazione di qualita', i laboratori sono stati accreditati dall'unico ente italiano riconosciuto anche a livello europeo''.
Quanto alle analisi eseguite per la rilevazione diossina, ''l'Arpa umbra - ha detto - ha una formazione professionale acquisita, che ha partecipato anche a progetti europei e che si piazza seconda in Italia. Per questo per valutare il raggio di azione abbiamo adoperato metodi scientifici e matematici, dando la nostra disponibilita' a fare ancora di piu'. In realta' - ha proseguito - siamo stati sottoposti a uno stress terribile, per questo abbiamo dovuto chiedere ad un altro laboratorio di preparare i campioni, ma non perche' non eravamo in grado. Noi ci siamo mossi con tempestivita', quando nessun altro si era mosso''.
Sui rifiuti rimasti nella Ecorecuperi dopo l'incendio, Piccioni ha sottolineato che ''e' stata la stessa Arpa a evidenziare il loro pericolo dopo una lettura attenta della relazione del perito della Procura che, al contrario, giungeva alla conclusione che i rifiuti non erano pericolosi e potevano essere conferiti in discarica''. Il direttore generale ha evidenziato infine che l'impianto, nonostante le sollecitazioni dell'Arpa, non e' ancora stato messo in sicurezza, ''rappresentando un rischio per l'incolumita' delle persone''.
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