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MILANO - L'Umbria? Una regione nella quale fermarsi per almeno tre giorni. E' il suggerimento rivolto ai turisti ma anche agli addetti ai lavori dal giornalista, storico e critico d'arte Philippe Daverio, ospite alla 'Bit' di Milano dello stand umbro, nella mattinata dedicata alla cultura. Daverio ha spiegato che, per come e' fatta l'Umbria, per la conformazione delle sue citta' e dei suoi territori, per i suoi paesaggi, per i suoi spazi, per la natura delle sue opere d'arte, per i suoi ritmi "tre giorni sono il minimo indispensabile per chi voglia capire la regione e non essere fuorviato nella comprensione". "L'Umbria - ha detto - ha la particolarita' che, anche quando non esistevano i mezzi di trasporto di oggi, qualsiasi localita' al suo interno poteva essere raggiunta o a piedi o a cavallo nello spazio di un solo giorno. Cio' fa si' che l'Umbria sia un 'continuum', una 'citta'-regione', che va visitata tutta insieme, per poterne ogni volta cogliere aspetti essenziali e particolari. Si dovrebbe poter andare nei suoi musei, anche solo per vedere una o due opere, e poi godersi i sentieri, la natura, il suono dei dialetti, le trattorie che fanno si' che in Umbria si mangi mediamente molto bene''. ''E dunque gli operatori turistici dovrebbero attrezzarsi - ha sottolineato Daverio - per offrire pacchetti che tengano conto di questa circostanza". La mattina dedicata alla cultura e' proseguita con la presentazione, a cura del giornalista Lucio Biagioni, che ne ha discusso con gli autori, di tre volumi freschi di stampa: 'Tenendo innanzi frutta' di Isabella Dalla Ragione, 'Piermatteo d'Amelia ed il Rinascimento nell'Umbria' di autori vari e 'Come nasce un teatro/ Dialoghi sull'Umbria' di Franco Ruggieri e Sergio Ragni. 'Tenendo innanzi frutta' mette a confronto le immagini dipinte di frutti e ortaggi negli affreschi di Palazzo Bufalini a San Giustino, a Palazzo Pierleoni e nella Palazzina Vitelli a Citta' di Castello, con i frutti e i prodotti dell'orto coltivati dall'autrice presso il Centro di Archeologia Arborea di San Lorenzo di Lerchi. 'Piermatteo d'Amelia e il Rinascimento nell'Umbria meridionale' racconta, in occasione della mostra su Piermatteo in corso di svolgimento a Terni ed Amelia, della ''riscoperta'' del quattrocentesco pittore umbro da parte di Federico Zeri che, come riferiscono gli autori del saggio introduttivo, Vittoria Garibaldi e Francesco Mancini, ricondusse alla stessa mano, quella di Piermatteo, l'Annunciazione Gardner di Boston e la Madonna del 1481 del Museo di Berlino. In 'Come nasce un teatro', Franco Ruggieri, direttore del Teatro Stabile dell'Umbria, e Sergio Ragni, autore e regista teatrale umbro, ripercorrono la storia del teatro in Umbria e come da una regione definita 'di scarse tradizioni teatrali' si sia sviluppato uno dei piu' apprezzati Teatri Stabili d'Italia. Condividi