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Sequestrate dalla guardia di finanza del comando provinciale di Perugia 2 mila ceramiche risultate contraffatte (per avere riportato, illegittimamente secondo gli investigatori, il disegno Raffaellesco e altri che riportavano la dicitura 'dipinto a mano' pur essendo realizzati come decalcomania) che ha denunciato a piede libero tre persone. Scoperta in tale ambito una presunta evasione fiscale per più di 4 milioni di euro e individuati cento lavoratori in nero. L'operazione è stata condotta dalla tenenza di Assisi nel quadro dell'avviata d'incremento qualitativo e quantitativo dei controlli finalizzati al contrasto delle varie tipologie di ''sommerso di lavoro e di azienda'', nonché tutela dei marchi industriali. La gdf ha recentemente sottoposto a controllo fiscale un gruppo di imprese risultate facenti capo alle stesse persone fisiche ed esercenti l'attività di produzione e commercio. Dagli accertamenti - ha riferito la gdf - è emerso che una società del presunto sodalizio acquistava materia prima e commissionava la produzione di prodotti in ceramica alla seconda del gruppo la quale era l'unica ad avere forza lavoro a disposizione. Non appena la prima rientrava in possesso dei prodotti finiti forniti dall'altra, li vendeva - ritengono le fiamme gialle - parte a clienti extracomunitari e parte all'altra società dello stesso gruppo. Quest'ultima a sua volta, attraverso il canale degli autisti di autobus turistici, vendeva al minuto a visitatori giunti ad Assisi. Dagli accertamenti è infatti emerso che numerosi pullman hanno accompagnato presso la sede della ditta molti turisti stranieri e non (alunni delle scuole, gente di altre regioni italiane, statunitensi, giapponesi e altri), i quali hanno acquistato prodotti finiti e souvenir. Nel corso dell'indagine la guardia di finanza ha sequestrato 2.090 prodotti ceramici in violazione alle norme sulla contraffazione dei marchi di fabbrica. L'attivita' di verifica - sempre secondo quanto si è appreso - ha permesso di rappresentare agli uffici finanziari violazioni all'Iva per complessivi 640 mila euro; alle imposte sui redditi per complessivi due milioni e 500 mila; all'Irap per un milione e 360 mila euro. E' stato scoperto un evasore totale ed uno paratotale. Sono stati individuati 84 lavoratori in nero e irregolari impiegati nell'azienda che svolgeva anche attività di produzione. Le fiamme gialle hanno però accertato che alcuni lavoratori impiegati negli anni precedenti sono stati richiamati anche in quelli successivi e quindi le persone effettivamente impiegate in nero sono risultate essere complessivamente 134. Segnalati agli uffici finanziari una base imponibile sottratta a tassazione per lavoro nero ed irregolare per un ammontante pari a circa 300 mila euro. I lavoratori identificati sono risultati essere per lo più di provenienza estera con prevalenza dell'est Europa (polacchi, bulgari, rumeni), ma anche dal Marocco. Informata dal comando provinciale della guardia di finanza di Perugia su quanto accaduto, l'amministrazione comunale di Deruta ha, fin da subito, espresso - è stato riferito dalla gdf - il proprio ringraziamento per l'operazione e ha sottolineato come la stretta collaborazione tra enti e forze dell'ordine, specialmente quando si vuole combattere efficacemente la contraffazione e la concorrenza sleale, sia fondamentale per il ripristino della legalità. Lo stesso Comune è ''strenuamente impegnato'' a tutelare, attraverso varie iniziative, il prodotto ceramico Deruta e ''tutti gli artigiani che lavorano con passione e dedizione seguendo l'antica tradizione che contraddistingue la città umbra in tutto il mondo''. Condividi