Marco Casavecchia
La classifica del Grifo assomiglia sempre più alla tela di Penelope, con la differenza che la sposa di Ulisse ne disfaceva volontariamente gran parte, per ritardare la scelta del successore del re di Itaca, attendendo fiduciosa il ritorno del suo amato, mentre la classifica del Perugia fa passi indietro, non certo per volontà della squadra che, semmai, ne fa pochi in avanti, ma per l’inflessibilità con la quale gli organismi federali puniscono ogni “marachella amministrativa” della società.
Ostinati quanto solerti, il Procuratore Federale ed i giudici della Commissione Disciplinare, continuano nella loro opera di “persuasione” nei confronti di Covarelli, ricordandogli che i pagamenti vanno fatti nei tempi previsti, mentre il nostro presidente, affermando che le difficoltà di cassa in cui si dibatte la società, non gli consentono di pagare tutto e subito (o stipendi o contributi), fa le sue scelte. Optando stavolta per gli stipendi dei giocatori, si è “beccato” un “meno uno” (ed è andata bene) e qualche mese di squalifica. Ora la squadra è chiamata più che mai a fare punti in trasferta a cominciare da Viareggio. Siamo a cinque lunghezze dalla zona play off, la vittoria in terra toscana è d’obbligo, per ovvie ragioni. Non venissero questi punti, che potrebbero solo in parte compensare quelli non ottenuti nelle disgraziate trasferte di Figline ed Alessandria, potremmo veramente dire addio alle residue speranze di agganciare la zona calda dell’alta classifica. Sarebbe difficile credere di poter affrontare, seppure tra le mura amiche, Cremonese, Novara, Lumezzane, Benevento o l’Arezzo, in trasferta, potendo contare su un solo risultato utile, cioè la vittoria, pensando che non si possa inciampare in un pareggio o, peggio ancora, in una sconfitta, pensando di vincerle tutte e di poter fare a meno dei punti in trasferta.
La Società si dice pronta al ricorso, e fiduciosa nella restituzione del punto. Noi non siamo né tanto sicuri, né tanto meno convinti che la faccenda avrà un esito favorevole od un epilogo positivo per i colori biancorossi. La storia calcistica, infatti, ci insegna che quando il Perugia ha avuto a che fare con la giustizia sportiva, a qualunque titolo, ne è uscito con le ossa rotte, tranne che in una occasione, in una lontana serie B che si perde nella notte dei tempi (1974), per cui prepariamoci a tenerci il “meno due” in classifica. Per dirla alla Moretti: “Continuiamo a farci del male”, con la differenza che in bocca non ci resterà il dolce sapore della nutella, ma potremmo dover assaporare quello amaro dell’ennesimo anno di C. Buon Grifo a tutti.
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