Capisco che la lucidità di analisi del collega Melasecche sia offuscata dal tormento infertogli da questi primi giorni di cilicio, ma qualche precisazione a proposito della sacrosanta battaglia di Rifondazione comunista per il reddito sociale va fatta. Il collega Melasecche accusa Rifondazione di aver riempito “le piazze dell’Umbria di migliaia di manifesti promettendo un salario facile per tutti, ovviamente senza lavorare”: questo per lui significa “vivere fuori dalla realtà”. Informiamo Melasecche che l’Italia sta vivendo una profonda anomalia rispetto a quanto è stato costruito in questi decenni in paesi notoriamente dediti al bolscevismo e ai piani quinquennali come Francia, Inghilterra e Germania. Tra coloro che si occupano di questa materia si indicano infatti l’Italia e la Grecia come un vero e proprio modello mediterraneo di assenza di interventi di sostegno alle persone che hanno perso un’occupazione o che addirittura non sono mai entrate nel circuito occupazionale. Tutto ciò mentre gli altri paesi hanno dato vita a misure che rappresenterebbero un sogno per gli inoccupati, i precari e i disoccupati italiani. Basti pensare che nel Regno Unito il reddito sociale, l’importo garantito, è di circa 1.834 euro, di 1.300 euro in Svezia e di 1.859 euro nella Germania della “compagna” Merkel. Non più tardi di ieri il “compagno” Tito Boeri, professore della Bocconi, sottolineava come “l’Italia è l’unico Paese dell’eurozona dove non esiste un sussidio unico garantito per tutti i disoccupati”. “Chi perde il lavoro in Italia – aggiungeva il professore - ha una probabilità di diventare povero sei volte superiore alla media: per questo c’è bisogno di una riforma organica, che copra tutti i tipi di lavoratori e dia certezza a chi si aspetta di essere aiutato se perde il posto”. Capisco che al collega piaccia il sottosviluppo tipico di paesi come Grecia e Italia, ma allora non venga ad accusare Rifondazione di essere “la forza della conservazione antistorica e marginale”. Ad essere antistorico e marginale è il cilicio centrista: “L’esatto contrario – tanto per concludere come il collega – di quello che occorre agli umbri”. Condividi