Ha respinto le accuse che gli sono state contestate il direttore del dipartimento Arpa di Terni Adriano Rossi nell'interrogatorio di garanzia che si è svolto oggi davanti al gip nell'ambito dell'indagine relativa a una presunta minimizzazione del rischio legato all'inquinamento da diossina seguito all'incendio alla Ecorecuperi. Si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere il sindaco di Stroncone Nicola Beranzoli, l'imprenditore Terenzio Malvetani e il titolare dell'azienda, Massimiliano Scerna. Tutti hanno comunque sempre rivendicato la correttezza del proprio operato.
Rossi, Beranzoli e Malvetani sono accusati di avere agito in vario modo per minimizzare l'inquinamento da diossina seguito al rogo. Scerna è stato invece indagato per incendio colposo aggravato da violazioni ambientali. Oggi Rossi ha risposto per circa un'ora alle domande del gip. Difeso dall'avvocato Valeriano Tascini, il direttore del dipartimento Arpa ha parlato di ''accuse infondate e pretestuose'', rivendicando la sua estraneità agli addebiti. Rossi ha quindi annunciato il deposito nei prossimi giorni di una memoria difensiva.
"Ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere perché non abbiamo ancora potuto consultare tutti gli atti'' ha spiegato l'avvocato Manlio Morcella, uno dei difensori di Beranzoli. ''Siamo comunque certi - ha aggiunto - di poter chiarire completamente la vicenda. Gli addebiti nei confronti del sindaco sono infondati''. Morcella ha quindi parlato di ''dichiarazioni inopportune da parte di un altro indagato al quale ci riserviamo di replicare nelle sedi opportune''.
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