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dal nostro inviato PAOLO BERIZZI (La Repubblica) LA MADDALENA - Il G8 sardo era saltato da quattro mesi, all'Aquila si era in piena ricostruzione post terremoto e intanto la "cricca" festeggiava allegramente con ostriche, aragoste e champagne nella "Casa del mare". Una sontuosa cena a base di pesce servita dentro il gioiello - blindato - dell'ex Arsenale, il palazzo di vetro che avrebbe dovuto ospitare le riunioni dei grandi della terra. E che invece, ad agosto del 2009, ha fatto da cornice a una serata leggera e forse - a pensarci adesso - un po' stonata. A salutare il Ferragosto, nel cuore di quella che appariva e ancora oggi appare una cattedrale nel deserto, c'erano tutti o quasi i ras del G8 fantasma: Mauro Della Giovampaola, il potente capo della struttura di missione G8, "l'architetto" (sull'isola lo chiamano tutti così) Francesco Piermarini, cognato di Bertolaso, Riccardo Micciché e altri due membri della struttura, e poi, immancabili, i fratelli imprenditori romani Diego e Daniele Anemone. E soprattutto c'era lui, Guido Bertolaso. Il capo della Protezione civile era arrivato con la famiglia a bordo del "Crazy Days", la barca a vela due alberi che, per un settimana, è rimasta attraccata in solitudine nel porto dell'Arsenale. Che cosa ci fosse da festeggiare non è ben chiaro. Sta di fatto che quella cena alla Maddalena se la ricordano in molti. Come in molti, ora, aiutano a ricostruire l'anno disinvolto trascorso sull'isola - tra ville, auto di lusso e viaggi in elicottero - da chi era stato incaricato dal governo di seguire le opere per il vertice poi saltato e ora è finito nella rete della Procura di Firenze. Il menù di Ferragosto fu preparato dal ristorante "La Scogliera", già balzato alle cronache per un conto da 850 euro che una famiglia milanese si vide presentare pochi giorni prima e di cui riferì, il 18 agosto, Il Giornale. Era la "Scogliera" la tavola preferita di Della Giovampaola e Piermarini, uno arrestato, l'altro indagato. Ed è la "Scogliera" - attraverso la società Genesa srl del suo titolare Andrea Orecchioni - che si aggiudica le commesse più importanti per saziare gli appetiti dei vip in transito. "Grazie a Bertolaso abbiamo avuto l'onore di coprire eventi importanti", dice soddisfatto Orecchioni in un'intervista online. Uno è il G2 italo-spagnolo, per il quale la Genesa allestisce un catering da 90mila euro più iva. L'altro, in subappalto, è l'inaugurazione dell'ex Arsenale, il 13 settembre. Un altro banchetto, questa volta per 3mila persone, e altri 90mila euro, in questo caso fatturati direttamente a Palazzo Chigi. C'è un particolare, però. La "Scogliera" e la società che lo amministra aderiscono al Consorzio ristoratori La Maddalena (30 ristoranti). Un "cartello" di imprese i cui aderenti, in teoria, avrebbero dovuto ricevere dal committente gli stessi benefici. Ma Genesa, dopo una prima fase, si smarca. E diventa la cucina "ufficiale" della Protezione civile. Non se la passavano male, alla Maddalena, i Bertolaso boys. Già messi in condizione di lavorare con agio, venivano coccolati anche dalle imprese appaltate per le grandi opere. I sette general contractor (la Cogecal degli Anemone, Maddalena scarl, Arsenale scarl, Imatec scarl - anche queste riconducibili a Anemone - la Gia. fi di Valerio Carducci, Giotto, Cidonio) si mostrano riconoscenti con i rappresentanti della struttura di missione. Vengono messe a disposizione delle auto di pregio. Non meno confortevoli gli alloggi. Della Giovampaola dispone di due case: una villa immersa nel verde dell'esclusivo villaggio Piras e proprietà dell'ex pallavolista azzurro Andrea Lucchetta ("So che è stata affidata a quelli della missione G8 - conferma Lucchetta - ma ha seguito tutto il mio commercialista"). E un attico in via Calachiesa. Ma a colpire gli isolani erano soprattutto le frequenti uscite in barca di Piermarini e i suoi amici. Il cognato tuttofare di Bertolaso, 52 anni, sigaro sempre in bocca, li invitava sulla sua barca ormeggiata a Cala Mangiavolpe. Condividi