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(di Tommaso Vaccaro da Dazebao) ROMA – Era tutto regolare. I ruoli pubblici sono sempre stati divisi da quelli privati. Agli interrogatori di venerdì di fronte al gip fiorentino, Rosario Lupo, compaiono tre dei quattro protagonisti della vicenda sulle presunte corruzioni per gli appalti delle opere destinate ai grandi eventi: Balducci, Anemone e Della Giovampaola. Per il quarto arrestato, l'ingegnere Fabio De Santis, attuale provveditore alle opere pubbliche della Toscana e successore di Balducci come soggetto attuatore per le opere del G8 alla Maddalena, l'interrogatorio era previsto per rogatoria nel carcere milanese di San Vittore davanti al gip Vincenzo Tutinelli, ma De Santis, difeso dall'avvocato Remo Pannain, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Una facoltà di cui si avvale anche l’imprenditore ‘tutto fare’, Diego Anemone. I due più loquaci ribattono, invece, punto su punto alle contestazioni che gli vengono mosse. Le cose sono state fatte nel pieno rispetto della legge. L’assegnazione degli appalti? Assolutamente regolare. Gianni Letta si occupa della difesa ad oltranza di Guido Bertolaso, al quale rivolge la sua “solidarietà” e un “pensiero affettuoso”. Bertolaso che, nonostante “l’andazzo” raccontato nei provvedimenti della Procura di Firenze, resta inchiodato al suo posto. Poi però tornano alla mente le intercettazioni della “combriccola”, come loro stessi amavano definirsi. Conversazioni telefoniche nelle quali vi è un continuo scambio di capricci. Mobili, automobili di lusso, posti di lavoro per familiari, servitù “aggratis” e donne a volontà, magari per coprire un’ora buca nelle stressanti giornate del “sistema gelatinoso”. Escort a cinque stelle, s’intende, per palati fini. Balducci: Conosco Anemone da vent’anni. Ma per lui nessuna corsia preferenziale L'interrogatorio di garanzia ad Angelo Balducci, nel carcere di Regina Coeli, dura più di tre ore. Roberto Borgogno, legale dell’ingegnere, ne riassume la sostanza, lasciando la struttura penitenziaria. Balducci ha rivendicato la legittimità del proprio operato, ammettendo una amicizia di lunga data con l'imprenditore Diego Anemone, ma sottolineando che questa non ha mai influito sulle sue decisioni pubbliche. “Ci sono stati rapporti personali con Anemone - ha detto l'avvocato Borgogno - che Balducci conosceva da tempo anche perché le ditte di Anemone hanno svolto numerosissimi lavori nell'ambito della pubblica amministrazione ma questi rapporti non hanno mai influito sulle scelte della pubblica amministrazione”. L’ingegnere ha poi ribadito, racconta l’avvocato Francesca Croppi, che “come funzionario dello Stato ha sempre distinto i due ruoli di pubblico e privato”. Quanto ai viaggi in aereo a spese di Anemone, secondo i difensori di Balducci, questi rientravano “nelle condizioni contrattuali degli appalti, ovvero negli obblighi dell'impresa vincitrice degli appalti che si impegna a mettere a disposizione dell'amministrazione i mezzi per spostarsi nei cantieri”. Gli atti trasferiti a Perugia Il procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi ha spiegato che sono 28 gli indagati nell'inchiesta sugli appalti per i grandi eventi: il G8 alla Maddalena, i Mondiali di nuoto a Roma e le celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Intanto gli atti, una quarantina di faldoni, sono stati trasmessi alla procura di Perugia, competente in quanto uno degli indagati è il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, accusato di rivelazione di segreto d'ufficio. I pm del capoluogo umbro, quelli di Roma e di Firenze stanno comunque valutando come dividersi i vari tronconi d'indagine. A occuparsi del fascicolo a Perugia sono il procuratore facente funzioni Federico Centrone insieme ai sostituti Sergio Sottani e Alessia Tavernese. Al momento pare esclusa la possibilità di sequestro dei cantieri. L’indignazione di Letta. La solidarietà di Letta “Tutti abbiamo sentito un brivido di orrore” per “quelle brutte persone che stavano a lucrare qualcosa sulla disgrazia dell'Aquila. Nessuna di quelle persone, nessuna di quelle imprese, ha messo mai piede a l'Aquila né ha avuto un euro di lavori nella prima fase e né l' avrà nella seconda”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta commenta così le intercettazioni dei due imprenditori che si sfregano le mani per i potenziali affari del post-terremoto abruzzese. Quanto a Bertolaso, il fedelissimo di Berlusconi continua con la difesa ad oltranza: “E' una persona straordinaria alla quale mando un pensiero di solidarietà e di affetto”. E, perché non mandargli anche una “massaggiatrice”. La Politica. Bersani: “Andazzo inaccettabile”. I dipietristi pronti alla mozione di sfiducia Sul fronte politico, Pier Luigi Bersani sottolinea che nel caso di Bertolaso eventuali responsabilità personali saranno accertate dalla magistratura, ma c'è un “andazzo non accettabile” che scaturisce da “procedure assolutamente discrezionali”. Procedure che, afferma Bersani, “danno luogo a rischi enormi e il governo sta proponendo in questi giorni in Parlamento di triplicare queste procedure”. L'Italia dei Valori chiede, invece, le dimissioni immediate del capo della Protezione civile. Antonio Di Pietro ha presentato una mozione di sfiducia contro Bertolaso, al quale si rivolge direttamente: “Dimettiti, altrimenti ti sfiduciamo noi. Sono proprio curioso di vedere se il nostro Bertolaso ha un po' d'onore, oppure anche lui è come il sottosegretario Cosentino, il quale, nonostante un provvedimento di cattura confermato dalla Cassazione che gli pende addosso, insiste a rimanere al governo” afferma l’ex pm. 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