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Ricorso al Tar cava Mancini/ Baldelli (Prc): i gualdesi non possono essere espropriati del diritto alla tutela del loro ambiente Luca Baldelli Capogruppo Prc Provincia di Perugia Responsabile Dipartimento Ambiente e Vertenze territoriali del Prc Regionale Il Gruppo provinciale del PRC e il Dipartimento Ambiente e Vertenze territoriali del PRC esprimono vivo appoggio al ricorso presentato dal Comitato No Cave di Gualdo contro la Delibera del Consiglio Comunale di Gualdo Tadino n. 136 del 20.10.2009, che ha autorizzato la riapertura delle cave di Vaccara. Il riambientamento (contro il quale nessuno avrebbe nulla da eccepire) non è certo lo scopo della Delibera, dal momento che si autorizza la cava Mancini ad estrarre milioni di metri cubi, in cambio di aleatori interventi di riambientamento che, presumibilmente, viste anche altre esperienze, non avranno mai luogo. Anche i ventilati ritorni occupazionali sono solo fumo, che la Giunta Morroni getta senza ritegno alcuno negli occhi della collettività : le cave non producono da nessuna parte valore aggiunto e occupazione rilevante, né sul piano numerico né sul piano qualitativo. Basti pensare che, in Umbria, gli occupati nel settore erano (nel 2007) appena 740 (lo 0.42 % degli occupati ), mentre il contributo alla formazione del PIL regionale era dello 0.29 %. I gualdesi non possono venir espropriati del diritto alla tutela del loro ambiente naturale e paesaggistico, cosa che accadrebbe qualora si riaprissero le cave, con tutti i problemi aggiuntivi, oltretutto, legati al traffico di mezzi pesanti e inquinanti, che conoscerebbe un’impennata. Le alternative ci sono, anche se Morroni e i suoi seguaci, tutti proni alla logica del più bieco darwinismo sociale e al più arretrato capitalismo stile ‘800, fingono di non vederle : dal recupero degli inerti da demolizioni, forma sostitutiva dell’attività estrattiva, approfondita dal PRC regionale nel corso di seminari e incontri pubblici (capitolo sul quale la Provincia e la Regione, dopo anni di inerzia, stanno investendo), fino alla tutela dei prodotti tipici e degli ambienti naturali, con l’attivazione di finanziamenti e investimenti nel turismo di qualità, nella promozione della lotta al dissesto idero – geologico, nella valorizzazione delle specificità architettoniche, gastronomiche, storiche dei territori, un tipo di sviluppo sostenibile che, al di là di qualche punto del PIL, produrrebbe un innalzamento della qualità della vita. Condividi