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PERUGIA - L’impianto termoelettrico Enel di Bastardo è da oltre cinquant’anni un elemento strategico e fondante dell’economia del territorio Regionale. Ha rappresentato e tutt’oggi rappresenta un volano per la crescita delle zone limitrofe non solo dal punto di vista economico ma anche per l’applicazioni di tecnologie derivanti dalle ricerche innovative nel campo della produzione di energia e sulla qualificazione delle imprese. A sostenerlo in una nota sono i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e quelli di categoria Filcem, Flaei e Uilcem, che ricordano come l’impianto produttivo in questione “riconvertito nel 1991, rappresenta la sintesi tra la necessità dello sviluppo produttivo e il rispetto dell’ambiente ed è inoltre da considerarsi estremamente importante per la diversificazione delle fonti energetiche nel nostro Paese”. Per gli stessi sindacati merita poi ricordare “che la centrale di Bastardo ha garantito fino al 31/12/2009 ininterrottamente la produzione di 150 MW di Energia Elettrica a basso impatto ambientale, nel pieno rispetto dei parametri di emissioni fissati a livello europeo e recepiti dalle normative di legge italiana. Il loro costante monitoraggio ha portato la centrale al conseguimento delle certificazioni ISO 14001 e EMAS, garantendo l’equilibrio energetico della Regione Umbria secondo quanto indicato nel Piano Energetico Regionale (PER)”. La sua collocazione geografica, inoltre, risulta strategica per l’equilibrio delle reti di trasmissione dell’Energia Elettrica che attraversano la dorsale del centro Italia. La stessa Regione Umbria – ricordano altresì - nel Piano energetico regionale ha dichiarato che il sito “per le intrinseche potenzialità di sviluppo, rappresenta un significativo polo energetico in grado di contribuire alla crescita del sistema economico-produttivo ed occupazionale”. “Riteniamo che tale affermazione sia oggi ancor più valida si afferma ancora nella nota sindacale - vista la situazione di crisi generalizzata. Il tessuto economico regionale non può permettersi di perdere infrastrutture fondamentali per una corretta crescita economica e sociale, perché ciò farebbe derivare una profonda e irreversibile crisi e conflittualità sociale”. Tutta questa lunga premessa per arrivare infine al succo della vicenda. Il 3 febbraio scorso, si dice, in un incontro con i sindacati, “ENEL, utilizzando strumentalmente la leva della crisi economica, ha dichiarato una diversa strategia aziendale sull’utilizzazione dei piccoli e medi impianti di produzione, ha evidenziato nuove condizione di funzionalità produttiva attraverso le regole della Borsa dell’Energia, sulla base del principio domanda/offerta”. Enel avrebbe preannunciato inoltre l’esistenza di nuove soglie sulle emissioni, rivenienti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), che stabiliscono per Decreto i nuovi limiti di emissioni, per l’SO2 (Monossido di Zolfo), per NOx (Ossido di Azoto) e per le Polveri. Queste limitazioni, se non accompagnate da una giusta politica degli investimenti infrastrutturali per il contenimento delle emissioni, mettono a rischio la funzionalità dell’impianto nel breve periodo, e con esso i 113 lavoratori diretti sommati agli oltre 100 dell’indotto. Da qui le forti preoccupazioni degli stessi sindacati per il futuro produttivo e la richiesta di avviare un’azione sinergica fra i vari livelli Istituzionali, Comune di Gualdo Cattaneo, Provincia di Perugia e Regione Umbria, in qualità di partecipanti alla Commissione per l’emanazione del Decreto AIA, perché garantiscano un’attuazione delle regole di emissione in termini di congruità e di gradualità adattativa e di rappresentare chiaramente il loro impegno per il mantenimento della produzione energetica in Umbria. All’ENEL chiedono invece di mettere in atto da subito iniziative di investimento finalizzate al miglioramento funzionale degli impianti in termini concreti, escludendo qualsiasi intervento di semplice restyling o interventi manutentivi non in linea con le esigenze delle nuove prescrizioni autorizzative derivanti dall’AIA. Ultima richiesta, la realizzazione, nel brevissimo tempo, di un tavolo di confronto partecipato dalla Regione, Provincia e Comuni pertinenti, con la presenza di ENEL GEM, teso a garantire un percorso di salvaguardia del Sito produttivo di Energia Elettrica e per la difesa dei posti di lavoro coinvolti. Condividi