E’ tempo di fare chiarezza sulla posizione del PRC riguardo il trattamento e la gestione dei rifiuti; argomento già discusso numerose volte, ma sul quale si rincorrono voci e illazioni che poco hanno a che fare con la realtà dei fatti. Molto spesso le obiezioni che vengono fatte si basano su un furore ambientalista che non mi è estraneo ma che deve sempre e comunque rispondere alla verità! Innanzitutto, va ricordato che alla vigilia della discussione sul nuovo piano regionale dei rifiuti non c’era alternativa alla costruzione di uno o più termovalorizzatori, siamo arrivati invece ad una conclusione che lascia ampio margine di discussione sul tipo di tecnologia da applicare e sulla sua gestione. A tale proposito va sottolineato l’impegno e l’ostinazione del PRC che è riuscita ad ottenere più di quanto si poteva sperare. Non sto qui a difendere il piano regionale dei rifiuti che non è il piano del PRC; infatti il progetto di cui si avvaleva e si avvale il partito è il “parco della rivalorizzazione dei rifiuti”, presentato in un affollato incontro pubblico, ma mi sento di appoggiare il voto favorevole alle linee generali del piano che non possono essere attaccate: quando si parla di riduzione a monte dei rifiuti, di raccolta differenziata spinta e di superamento del conferimento in discarica dei rifiuti non trovo nulla da eccepire. Certamente le conclusioni sulla chiusura del ciclo che prevedono l’incenerimento non possono essere di nostro gradimento. A questo punto però sono necessarie precisazioni e ulteriori informazioni che a molti sono sfuggite: il piano è stato votato nei primi giorni di maggio anche con il voto favorevole di Rifondazione Comunista, ma, una settimana dopo, in data 13 maggio è stata approvata la legge regionale n.11 riguardo le “norme per la gestione integrata dei rifiuti e la bonifica delle aree inquinate”. Non sono un esperto in materia ma mi hanno confermato l’assoluta prevalenza della legge su qualsiasi piano, piano che quindi si deve piegare a quanto legiferato dall’assemblea regionale. In tale legge vengono accolte una buona parte delle richieste del PRC, mi riferisco alla separazione delle competenze, all’introduzione di incentivi per l’utenza, all’istituzione di un bando europeo per la scelta della migliore tecnologia riguardo la chiusura del ciclo, ecc. Invito alla consultazione di tale legge e a rilevare che non si parla assolutamente di incenerimento, ma di smaltimento termico; mi dicono essere una frase sibillina e su questo sono d’accordo, ma adesso si sono creati gli spazi politici per una profonda e attenta valutazione; non era certamente così all’inizio della discussione! Ora diventa fondamentale dover giustificare la costruzione di un termovalorizzatore, una struttura non flessibile che male si adatta ad una possibile ed auspicabile riduzione dei rifiuti (fase accettata da tutti) e che anche se usa filtri ed è a norma per le diossine in realtà non offre alcuna protezione efficace contro le migliaia di sostanze CMR (cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione) che emette. Proprio per questo il PRC ha iniziato una fase di incontri informativi sulle tecnologie disponibili e su quelle che potrebbero suscitare maggior interesse e meglio potrebbero soddisfare le norme rilevate nella legge regionale n.11. Sono personalmente convinto che l'incenerimento dei rifiuti sia uno scandalo sanitario, come rilevano e denunciano le autorità scientifiche internazionali, e che ogni forma di trattamento termico vada riservato solo ai rifiuti ultimi, cioè soltanto dopo che tutte le procedure di raccolta e selezione, di riciclaggio e di riutilizzazione sono state sfruttate, ma sono altrettanto convinto che senza il lavoro del PRC già ci saremmo “pappati” il termovalorizzatore senza un minimo di discussione e senza l’apertura di una prossima fase di discussione i cui esiti non sono per nulla scontati. Una sola cosa è scontata: il no assoluto alla costruzione di un termovalorizzatore. Su questo non c’è mediazione. Gattucci Rossano Condividi