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PERUGIA - Un Accordo di collaborazione tra Regione dell’Umbria e Università degli Studi di Perugia per la realizzazione di un Centro di Genomica Funzionale è stato firmato oggi, a Palazzo Donini, dalla Presidente della Regione e dal Rettore dell’Università di Perugia. L’accordo prevede la costituzione di un Comitato promotore con il compito di redigere un progetto di fattibilità, anche verificando l’interesse e la possibilità di coinvolgimento di imprese umbre. IL Comitato sarà formato da due rappresentanti per ciascuna delle istituzioni promotrici. L’obiettivo è la realizzazione di una struttura di eccellenza sulla quale radicare e far crescere un polo umbro delle biotecnologie con la speranza di “rendere l’Umbria un attore importante dell’economia della conoscenza”. Si prevede che il centro possa grandemente arricchire l’ateneo perugino e la sua “offerta” formativa scientifica e culturale e stimolare l’innesco, all’interno della stessa università, di “un circuito virtuoso tra molteplici ambiti disciplinari”. Punto cruciale di attività del Centro sarà quello del trasferimento di tecnologie e conoscenze alle imprese, con la possibilità di portare un importante contributo a quel processo di innovazione, qualificazione e specializzazione produttiva desiderato e perseguito dalle istituzioni e dalle forze sociali umbre. Per l’attauzioen dell’accodo è stata intanto preventivata una prima dotazione finanziaria, per attrezzature e laboratori, di 1 milione e mezzo di euro. La sede sarà messa a disposizione dalla Università degli studi di Perugia. Il Centro opererà nel campo del sequenziamento genomico ultrarapido e della registrazione e analisi informatiche. Il progetto di fattibilità dovrà valutare la strutturazione di un laboratorio di sequenziamento ultramassivo del DNA, di un laboratorio di tipizzazione genetica e di un centro di calcolo. Il coinvolgimento di un sistema di imprese sarà funzionale alla realizzazione, attorno al Centro, di un Polo di Innovazione Tecnologica. Per quanto riguarda il comparto produttivo, l’attuazione del protocollo consentirà un incremento della produttività e la riduzione dei costi di ricerca grazie alla possibilità di accedere ad una struttura di assoluta eccellenza. Ci saranno anche vantaggi legati alla creazione di valore aggiunto correlato alle attività di trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca, con conseguente possibile creazione di nuove imprese innovative in settori ad elevata tecnologia (start-up) o di spin-off, sia accademici che industriali. Ci sarà infime la possibilità di creare un centro di servizio altamente specializzato che potrà essere utilizzato da enti pubblici, nel campo della medicina forense e tipizzazione genetica della popolazione, e privati, nel settore farmacologico ed agroalimentare. Condividi