PERUGIA - E’ un “percorso virtuoso” quello intrapreso dalla Regione in materia di politiche per la prima infanzia nell’ultimo quinquennio. L’Umbria ha raggiunto performance eccellenti anche grazie alla definizione di regole certe ed uguali per tutti: pubblico e privato. E’ quanto affermato nel corso del seminario su “qualità e flessibilità nei servizi della prima infanzia” che, promosso dall’assessorato regionale all’istruzione, si è svolto a Perugia.
L’Umbria – è stato detto – oggi può contare su 291 servizi pubblici e privati, per un totale di 7 mila 391 posti/bambino. I nidi sono 175, di cui 100 privati. Per numero di posti tuttavia i Comuni dimostrano di avere nidi più grandi perché le 75 strutture comunali accolgono 2 mila 832 bambini, rispetto ai circa 2 mila 400 dei privati.
Si tratta di numeri – è stato aggiunto – che testimoniano il grado di eccellenza raggiunto nella regione dove si ha una copertura di bambini da 0 a 3 anni del 36,6%. Un primato che colloca l’Umbria al primo posto sul piano nazionale, con un dato superiore anche quello chiesto agli stati membri dall’Unione Europea del 33% di copertura. Dei 92 comuni umbri 54 offrono servizi per l’infanzia. In molti di questi comuni fino a pochi anni fa mancavano gli asili nido, ora presenti grazie alla collaborazione tra pubblico e privato.
Il settore occupa circa 1500 persone, la maggior parte donne. Secondo i dati 2008, infatti, nei servizi pubblici operano 950 educatori professionali, di cui 235 laureati, 689 con diploma e 56 con altro titolo di studio. Nei servizi privati lavorano 619 addette/i, di cui 274 laureate/i e 345 diplomate/i. A queste figure si aggiungono 137 educatori animatori, la maggior parte nel privato. Per questi operatori la Regione sta definendo il profilo professionale e gli standard formativi, così che le agenzie formative possano attivare corsi riconosciuti dalla Regione. C’è poi il personale ausiliario che conta circa 500 addetti.
In merito alle attività svolte nel corso degli ultimi anni è stato ricordato che dal 2008, per la prima volta, oltre ai normali contributi per i nidi comunali la Regione Umbria ha erogato risorse anche al privato che complessivamente, per le annualità 2008/2009, ammontano ad oltre 2 milioni di euro.
Nel 2009 sono stati inoltre assegnati contributi alle famiglie per circa 700 mila euro erogati a mille 800 nuclei familiari che ne avevano fatto richiesta. Il Piano straordinario per l’ampliamento, promosso dalla Regione nel 2008, ha visto una buona partecipazione sia dei Comuni che dell’iniziativa privata, con un complesso di circa 900 nuovi posti bambino attivati nei servizi.
Sul fronte della formazione – tema ampliamente sottolineato nei diversi interventi del convegno - sono state ricordate le attività svolte per gli educatori del settore. E’ stata inoltre annunciata l’attivazione di un percorso di aggiornamento per i coordinatori pedagogici.
La formazione degli operatori – è stato evidenziato – costituisce infatti un elemento determinante per garantire la qualità dei nidi. Sulla qualità si basa infatti il percorso di accreditamento delle strutture che verrà applicato nei prossimi mesi.
Tra le ultime iniziativa approvate dalla la Giunta regionale va segnalato il “progetto quadro” per la gestione dei nidi familiari (mamme che accudiscono a casa un numero ristretto di bambini n.dr). Si tratta di un progetto articolato in una fase di formazione e di sperimentazione sul territorio accompagnata da azioni di supporto.
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