118.jpg
FP CGIL UMBRIA Vanda Scarpelli PERUGIA - La Croce Rossa non è solo un ente di volontariato e di beneficenza riconosciuto in tutto il mondo, è anche un ente pubblico non economico che garantisce servizi alla collettività tramite i propri dipendenti, in gran parte precari. In Umbria il servizio di trasporto “ordinario” (dimissioni malati e servizi vari di trasporto di malati) e in parte il trasporto del soccorso in emergenza e urgenza sono affidati alla Croce Rossa. Complessivamente in Umbria sono circa 60 gli autisti soccorritori a tempo determinato, integrati da lavoratori interinali: a fronte, infatti, di una richiesta oggettiva di prestazioni, la Croce Rossa non può assumere prima di aver attivato la stabilizzazione del personale precario già operante. Insomma, a parte qualche unità di lavoratori a tempo indeterminato, gli autisti soccorritori che operano all’interno della Croce Rossa sono tutti precari, tutti condizionati per il proseguimento del loro lavoro dalle convenzioni con le Asl. Professionisti che non hanno alcun salario aggiuntivo al di là della remunerazione spettante da CCNL, non essendo stata a tutt’oggi mai definita la quota di produttività prevista dalla contrattazione integrativa, nonostante le ripetute sollecitazioni di questa organizzazione sindacale. Questa quota di produttività viene invece concessa ai pochi lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Ai lavoratori precari inoltre non vengono concessi alcuni diritti fondamentali. Infatti, nonostante le pressanti richieste del personale precario sull’applicazione integrale dell’articolo uno del Ccnl, l’Amministrazione li continua a discriminare. Ci riferiamo alla fruizione di alcuni permessi che sistematicamente non sono concessi (maternità, lutto, ecc...). Il salario medio di un autista soccorritore è all’incirca di 1100/1200 euro al mese. Peraltro la condizione di precarietà non favorisce la sindacalizzazione, né l’Ente Croce Rossa appare attento al confronto e al rispetto delle relazioni sindacali, evidenziando una prassi di decisionismo che di fatto non sembra però garantire una efficace organizzazione del lavoro. Da anni, per esempio, è stato chiesto dai lavoratori stessi e anche da questa organizzazione sindacale che l’utilizzo del rilevatore automatico di presenza sia installato e funzionante in tutte le sedi, a tutt’oggi ci risultano alcuni comitati assolutamente carenti: contemporaneamente si adottano provvedimenti disciplinari verso lavoratori “troppo attenti” al rispetto delle regole e delle loro mansioni. Farebbe bene il ministro Brunetta a verificare l’operato di dirigenti e dei responsabili dei servizi! Riteniamo necessario come Fp Cgil andare alla stabilizzazione del personale precario della Croce Rossa, dipendenti pubblici che con la loro attività svolgono un lavoro assolutamente fondamentale per la collettività. Riteniamo sia ormai giunta l’ora di verificare la possibilità in tutto il territorio regionale di una reinternalizzazione del servizio da parte del sistema sanitario regionale. Condividi