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TORINO - Dopo due anni di cassa integrazione ancora nessuno dei 25 lavoratori della ThyssenKrupp costituitosi parte civile al processo per la morte dei loro 7 colleghi ha avuto un posto di lavoro ''come sottoscritto in un accordo dall'azienda''. La denuncia e' degli stessi operai Thyssen cassaintegrati che, con un volantino invitano anche a partecipare alle udienze del processo ''in solidarieta' ai familiari delle vittime''. ''E' palese - dicono gli operai - che l'azienda ha operato una scelta precisa, ovvero quella di non impegnarsi seriamente nella nostra ricollocazione in quanto 'sgraditi', dando i nostri curriculum vitae ad agenzie di lavoro interinale che non ci hanno mai fatto fare un colloquio di lavoro, se non per lavoretti a tempo determinato di un paio di mesi e in condizioni pessime. L'azienda inoltre - aggiunge la nota - per lavarsi le mani e fingere di rispettare l'accordo, che prevede la ricollocazione o percorsi formativi, lo scorso anno ci ha obbligatoriamente iscritti ad un corso di formazione professionale di 'addetto alla lavorazione su macchine utensili tradizionali' e 'aggiustatore meccanico con l'ausilio di macchine utensili'. Peccato che tale formazione e' stata compiuta usando macchine dismesse negli anni '70 e quindi di nessun utilita'''. Condividi