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Tre diverse operazioni condotte dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Perugia hanno portato oggi all'esecuzione di 85 ordinanze di custodia cautelare in carcere fra Umbria, Toscana, Campania e Lazio. I provvedimenti, emessi dai gip Paolo Micheli e Marina De Robertis, riguardano i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. In totale, dalle prime luci dell'alba sono impegnati 500 carabinieri, 4 unità cinofile, un elicottero e 120 automezzi dell'Arma, che hanno permesso di sgominare 3 sodalizi criminali collegati fra loro, recuperando anche 25 kg di droga. I dettagli sulle indagini ''Little'', ''Smeraldo 1'' e ''Smeraldo 2'', coordinate dai pm Antonella Duchini e Manuela Comodi della Procura distrettuale antimafia, sono stati forniti stamani nel corso di una conferenza stampa dal vicecomandante del Ros Mario Parente, dal comandante provinciale di Perugia Carlo Corbinelli e dal comandante della compagnia di Foligno Andrea Mattei. Dalla ''Little'' sono scaturite 26 ordinanze di custodia cautelare, mentre nel corso dell'indagine erano finite in manette già 13 persone (11 albanesi e 2 italiani), 26 denunciate e recuperati 11 kg di cocaina. Il filone era partito da uno spunto dell'indagine ''Brushwood'', che nell'ottobre 2007 aveva portato all'arresto di 5 persone per associazione sovversiva. Emerse che il padre di uno degli indagati aveva rapporti con una struttura criminale composta prevalentemente da albanesi dediti al traffico di droga e allo sfruttamento della prostituzione in provincia di Perugia. Il sodalizio faceva capo a due fratelli albanesi in contatto con cellule di connazionali attive in Olanda e Belgio. Da quei paesi partiva lo stupefacente, trasportato da corrieri che ingerivano ovuli contenenti cocaina, che veniva immessa poi nella piazza dello spaccio umbro. Parte dei proventi veniva reinvestito nel mercato immobiliare albanese, parte in alcuni locali notturni di Perugia. Facevano parte dell'organizzazione i due pericolosi latitanti albanesi, ricercati in ambito internazionale dalla Procura di Valona per tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione, arrestati fra maggio e giugno scorsi a Bastia Umbra. Il gruppo criminale, secondo gli inquirenti, era pienamente coinvolto nella tratta di ragazze dall'Est, soprattutto rumene, sfruttate nel mercato della prostituzione, ma anche adoperate come corrieri della droga. Fanno capo a Foligno, invece, le due operazioni ''Smeraldo''. Si tratta di due filoni paralleli che hanno portato a sgominare due sodalizi criminali. Il primo, prevalentemente formato da italiani, gestiva un flusso di cocaina e hashish, che affluiva in Umbria dalla Campania. In particolare, la droga partiva da Marano (Napoli), da dove uno degli indagati spediva lo stupefacente al suocero, gestore di una pasticceria a Foligno, che riforniva poi i canali di spaccio. Bloccato questo canale di approvvigionamento, l'organizzaizione ha preso contatti con un gruppo di albanesi. E di albanesi era in prevalenza composto il sodalizio scoperto da ''Smeraldo 2''. La droga per loro arrivava sia da Roma che dal Belgio, mentre a Foligno vivevano il cassiere e il capo del gruppo, referente di importanti trafficanti internazionali in Belgio e Albania, oltre che a Milano, Padova, Verona e Roma. Le due operazioni ''Smeraldo'' hanno portato in totale all'esecuzione di 59 ordinanze di custodia cautelare, mentre nel corso delle indagini erano stati eseguiti 22 arresti, denunciate 163 persone e sequestrati 10 kg di hashish e 4 di cocaina. Condividi