Le speranze erano tante, forse troppe, dopo 15 mesi di cassa integrazione e un futuro incertissimo all'orizzonte, e gli operai dell'Antonio Merloni tornano a casa ''più delusi che altro'' dalla manifestazione a Roma con Cgil, Cisl e Uil e dall'incontro ''durato poco più di mezz'ora'' al tavolo del ministero dello Sviluppo economico.
Claudia Mattioli, 41 anni, delegata della Rsu Cisl dello stabilimento fabrianese di Santa Maria, ha preso il pullman come gli altri alle 5:20 del mattino. Alle 19 è quasi arrivata a casa, ma sperava di portare notizie migliori, e con lei gli altri mille-milleduecento (secondo stime della Uil) partiti da Marche, Umbria ed Emilia Romagna alla volta della Capitale. ''Diciamo che torniamo un po' con la coda fra le gambe, dopo tanti sacrifici'' dice Claudia. ''L'unica cosa positiva è che l'Mse ha promesso che a fine febbraio si firmerà l'Accordo di programma, ma non ci aspettavamo questo tira e molla fra Regioni e Governo. E poi, l'accordo va benissimo, ma non è una parola magica: bisogna vedere quali sono i contenuti per il rilancio produttivo del territorio. Non parlo solo per noi, per i 3.200 lavoratori diretti della Merloni, ma anche per l'indotto, che è allo stremo''.
Un possibile salvataggio ad opera dei ''cinesi'', la Machi China Holdings Group, prospettato dal presidente delle Marche Gian Mario Spacca, che in questi giorni ha avuto contatti in tal senso in Cina, non scalda più di tanto i cuori delle tute blu di ritorno in pullman: ''Oltre alla conferma dell'interesse, tutta da vedere - commenta la delegata della Rsu – dobbiamo capire se i cinesi vogliono mantenere i livelli occupazionali, se vogliono anche noi, oltre alle fabbriche''. L'auspicio è che dopo mesi di voci incontrollate (si era parlato di una società coreana, un fondo cinese, una multinazionale indiana), e nessuna concreta manifestazione di interesse per gli impianti che producono lavatrici e frigoriferi, stavolta ci sia ''qualcosa di più concreto''.
''Pur nella tragicità della situazione - osserva tuttavia il segretario provinciale della Uil di Ancona Vincenzo Gentilucci - qualche passo avanti c'è stato: l'impegno per l'Accordo di programma, e soprattutto per una proroga della legge Marzano, con la garanzia di mantenimento degli ammortizzatori sociali''. Sulla China Holdings il sindacato resta cauto. ''Ma Spacca è sembrato molto determinato nel presentare il progetto, che riguarderebbe l'intero perimetro aziendale degli elettrodomestici''. Una delegazione cinese dovrebbe arrivare a Fabriano fra una ventina di giorni, mentre l'interessamento della Quadrilatero spa all'area umbra di Gaifana sarà al centro di un incontro promosso dal Mse con l'Anas (che controlla la società incaricata di realizzare l'asse viario di penetrazione interna Marche-Umbria) e i governatori.
Martedì
09/02/10
08:55